La penna degli Altri 21/01/2013 11:24

Zeman-Stramaccioni, un pareggio deludente



Roma e Inter rispecchiano oggi i pregi e i limiti dei loro tecnici. Com’era facile prevedere i giallorossi hanno cercato la vittoria con più continuità , mentre i nerazzurri hanno giocato di rimessa sfruttando il contropiede. Dalla gara di andata molte cose sono cambiate. Proprio quella sconfitta è servita a Stramaccioni per abbandonare il proprio credo offensivo a vantaggio di una concezione più utilitaristica: 3 difensori, centrocampo abbottonato, un trequartista e due punte. Zeman invece è rimasto fedele ai propri convincimenti e, dopo l’inusuale 3-4-3 di Firenze, è tornato sui suoi passi per rispolverare il che lo ha reso famoso.



L’Inter ha cominciato la partita aspettando la Roma, con un assetto che in fase di non possesso si disponeva a 5. Gli esteti storceranno la bocca, i nerazzurri giocano come una provinciale, ma ieri hanno avuto il merito di rimanere in partita anche dopo l’iniziale svantaggio. La Roma dopo il gol di su rigore è calata lasciando campo all’Inter. Se c’è una legge non scritta, è che quando la Roma si abbassa quest’anno finisce per prendere gol, punizione divina prontamente materializzatasi in occasione del pareggio di Palacio.



Nel secondo tempo l’Inter è rimasta ordinata e compatta con una difesa a 4 seguendo le indicazioni del suo allenatore che erano tutte all’insegna di non concedere spazi; viceversa Zeman ha continuato a chiedere ai suoi di verticalizzare, ma la stanchezza e un eccesso d’imprecisione hanno vanificato qualsiasi attacco. Ne è scaturito un pareggio che rischia di compromettere irrimediabilmente i sogni europei di entrambe le squadre.