La penna degli Altri 21/11/2012 08:34
Bradley al centro della Roma
LA MOSSA - Con Bradley davanti alla difesa, la Roma ha perso qualcosa nella costruzione del gioco ma ha guadagnato tantissimo sul piano dellequilibrio. E forse non è un caso che abbia chiuso la partita con il Torino senza prendere gol, come era capitato soltanto unaltra volta in campionato, più per fortuna che per bravura contro lAtalanta. Zeman gli ha chiesto di abbassarsi rispetto agli altri centrocampisti, per aiutare i centrali Marquinhos e Castan a tagliare fuori Sgrigna e il 4-2-4 di Ventura. «Contro il Torino, che gioca con quattro attaccanti, mi serviva un certo tipo di lavoro: Bradley lo ha fatto benissimo» ha ammesso Zeman, che aveva studiato con attenzione la partita ed è stato furbo a correggere il 4-3-3 classico per trasformarlo in un 4-1-2-3, con Florenzi e Pjanic più stretti a sfidare i due avversari Basha e Gazzi. Ha cambiato senza dare limpressione di cambiare. (...)
IMPOSTAZIONE - E se con la palla al piede ha spesso rallentato, facendo perdere velocità alla manovra, è stato per evitare rischi. Tachtsidis ha un ottimo piede sinistro e ama verticalizzare in fretta, anche calcolando la possibilità di sbagliare il passaggio. Ma qualche volta i suoi errori di costruzione sono stati pagati a caro prezzo dalla Roma, che si è trovata sbilanciata e ha concesso facili contropiede. (...)
CONFERMA - Bradley si era comportato discretamente anche da interno, ad eccezione della deludente serata di Parma, assecondando gli schemi zemaniani che chiedono ai centrocampisti di inserirsi sempre in area di rigore (il gol contro lAtalanta è venuto proprio da questo movimento). Ma come regista ha dimostrato di essere più efficace. Anche con la nazionale degli Usa e nel Chievo gli era spesso capitato di giocare davanti alla difesa, con risultati apprezzabili. «Sì, forse in questo ruolo mi sento più comodo» ha confidato dopo la partita. E a questo punto probabile che Zeman non lo muova da lì, aspettando che De Rossi sconti le ultime due giornate di squalifica. Non sarebbe sorprendente se a Pescara costringesse Tachtsidis, altro pupillo dellallenatore, a ricominciare dalla panchina. Meglio non toccare una struttura che non funziona. (...)