La penna degli Altri 02/02/2011 09:52
Iachini: "Non faremo barricate"
INNESTI - Il mercato di riparazione ha sistemato solo in minima parte i buchi neri visibili ad occhio nudo anche da un miope. Zanetti, che voluto per coprire la voragine davanti alla difesa in pratica è l'unico vero rinforzo. Perché Accardo sostituisce il pari ruolo Martinez e Lanzafame, che è stato il primo acquisto, ha rinfoltito la già discreta schiera dei rifinitori o attaccanti che dir si voglia E Jonathas, che si conosce solo attraverso i siti Internet e sbarcherà giovedì dall'Olanda, è un ogetto davvero misterioso.
IL RITORNO - La resa senza condizioni al Chievo, al di là delle carenze strutturali, ha messo nelle mani di Iachini una patata bollente che rischia di scottargliele già a Roma. Servirebbe davvero la bacchetta magica che, scherzando Iachini ha sempre citato nei momenti di difficoltà: « Dalla mia squadra - ordina Iachini dopo il ' vergognatevi' di Corioni -esigo determinazione, personalità, voglia di lottare dal primo all'ultimo minuto. Voglio che, in campo, ognuno dia tutto quello che ha in corpo ed anche di più» .
MODULO- Logico che passi in secondo piano il discorso tattico. E' certo che Iachini non confermerà il modulo di Beretta che prevedeva quattro difensori, un regista davanti alla difesa, quattro giocatori mascherati da centrocampisti perché è difficile far passare Eder e Diamanti per centrocampisti e Caracciolo in avanscoperta. Ma non è nemmeno una certezza la riconferma del vecchio 4-3-3 capace di esibire scampoli di bel gioco, ma perdente quanto l'assetto varato da Beretta. Iachini non lo dice, perché magari non ha ancora deciso, ma l'impressione è che si vada verso la rivisitazione del 3- 5- 2: il modulo della promozione.
SCELTE- Del resto non c'è stato nemmeno stato tempo di provare: «Avessi
avuto a disposizione una settimana normale- osserva Iachini -avrei sottoposto la squadra ad alcuni test che mi avrebbero detto in che condizioni la ritrovo. Tutto rimandato alla prossima settimana». Per tentare l'impresa, Iachini si affida, più che a improbabili alchimie tattiche, all'orgoglio dei giocatori: «La Roma è una grande squadra- osserva il marchigiano -e alla guida c'è un grande allenatore che io, ancora da giocatore, ho avuto la fortuna di conoscere. Ranieri è il valore aggiunto della Roma, ma non faremo le barricate. Se e quando l'avversario ce lo concederà, dobbiamo essere in grado di imporre il nostro gioco. E' l'unico modo che conosco per provare a conquistare punti e i punti ci servono ogni partita. Per come siamo messi, ogni incontro per noièunafinale» .