Focus 20/05/2025 20:47

NUNO ESPIRITO SANTO: chi è?

nuno espirito santo

LAROMA24.IT (Matteo Morale) - La stagione sta volgendo al termine e, pur non sapendo ancora quale competizione europea la Roma giocherà il prossimo anno, in città continua ad esserci fermento per l'annuncio del nuovo allenatore. Claudio Ranieri, subentrato a Ivan Juric, ha già ripetuto che si farà da parte per occupare un posto all'interno della dirigenza giallorossa e, da qualche mese ormai, le voci su chi possa sostituirlo non si placano. Tra i tanti allenatori valutati, il profilo più accreditato sembrerebbe essere quello di Nuno Espirito Santo, tecnico portoghese che dal 2023 è alla guida del Nottingham Forest di Lina Souloukou.

La carriera

Nato a São Tomé, capitale dello stato africano São Tomé e Principe, il 25 gennaio del 1974, Nuno Herlander Simões Espirito Santo inizia la sua carriera nel mondo del calcio da giocatore, più precisamente in porta. Nei suoi 19 anni di attività, l'allenatore di passaporto portoghese ha vestito le maglie di Vitoria Guimaraes, Deportivo La Coruña, Dinamo Mosca, Osasuna e Porto, club con cui alzerà la Champions League nella stagione 2003-2004 sotto la guida di José Mourinho. Una volta ritiratosi nel 2010 con la maglia dei Dragoes, decide quasi subito di intraprendere il ruolo di preparatore dei portieri. Ben presto, però, cambia idea e nel 2012 assume la guida del Rio Ave, club di prima divisione portoghese. Sin da subito riesce ad ottenere ottimi risultati e, in due anni, porta la formazione di Vila Do Conde a giocarsi due finali di Coppa, perdendole entrambe contro il Benfica.

Nel 2014 passa al Valencia, ottenendo al primo anno una qualificazione ai playoff di Champions League. Ma, ad essere fondamentale per lo sviluppo della sua carriera da tecnico è l'esperienza in Inghilterra con il Wolverhampton, squadra che allenerà per 4 stagioni. Al primo anno, con 99 punti, vince la Championship a +9 sul Cardiff e trascina i gialloneri in Premier League. L'impresa, però, la compie al debutto nella massima serie inglese. I suoi Wolves, infatti, centrano un settimo posto che vale una storica qualificazione ai gironi di Europa League. La stagione successiva, quella del 2019-2020, la formazione giallonera conferma il settimo posto e arriva fino ai quarti di finale della competizione europea, dove viene eliminata dal Siviglia che poi vincerà la coppa in finale contro l'Inter.

Dopo 3 ottime annate alla guida del Wolverhapton, nella stagione 2020-2021 Espirito Santo viene esonerato a seguito di un tredicesimo posto e un mancato accesso alle competizioni UEFA. Grazie al tecnico portoghese, però, i Wolves si sono regolarmente stabilizzati in Premier League e sono anche andati vicinissimi alla conquista di un FA Cup (semifinalista nel 2018-2019). Il 30 giugno del 2021, arriva la grande chiamata: il Tottenham. Dopo un avvio convincente, però, i suoi Spurs crollano e con 15 punti in 10 gare, a novembre l'ex Porto viene esonerato .

Il passo falso alla guida del Tottenham costringe Espirito Santo a tentare l'avventura in Arabia Saudita, più precisamente con la squadra di Karim Benzema: l'Al-Ittihad. La prima stagione, quella 2022-2023, è da sogno, con il club di Gedda che vince campionato (il primo in assoluto della sua carriera da allenatore) e Supercoppa Araba, dove batterà anche l'Al-Nassr di Cristiano Ronaldo in semifinale. L'entusiasmo dei tifosi sauditi dura poco, poiché nella stagione successiva Espirito Santo viene nuovamente esonerato dopo l'eliminazione dalla Champions League asiatica avvenuta nel novembre del 2023.

Il 20 dicembre dello stesso anno, arriva la chiamata del Nottingham Forest, squadra di Premier League che al momento dell'arrivo del portoghese si trovava al quart'ultimo posto in campionato. A fine stagione, i Tricky Trees non migliorano la loro posizione, ma, riescono ugualmente a conquistarsi la permanenza nella massima serie che vale la riconferma del tecnico. La scelta si rivela essere azzeccata, poiché, quest'anno il Forest ha vissuto un sogno incredibile che, purtroppo, potrebbe non divenire realtà. Gli inglesi, infatti, fino alla 33esima giornata erano al terzo posto in classifica, un risultato che ha del miracoloso considerato da dove erano partiti, ma, sono riusciti a complicarsi la vita nelle ultime 4 partite. Attualmente il Nottingham Forest si trova al settimo posto in classifica ed è già sicuro di essere qualificato, almeno, per la prossima Conference League. All'ultimo turno, però, la formazione di Espirito Santo ospiterà il Chelsea e tenterà lo smacco che, con una serie di incastri, potrebbe anche voler dire Champions League. Sebbene si tenda a sottolineare il crollo improvviso, il buon lavoro fatto dal tecnico portoghese ha guidato una nobile decaduta del calcio inglese al ritorno in Europa.

Il modulo utilizzato e le caratteristiche del gioco di Espirito Santo

L'idea di calcio di Nuno Espirito Santo si avvicina molto a ciò che prima José Mourinho e adesso Claudio Ranieri hanno cercato di portare alla Roma. Sebbene ogni tattica abbia la sua sfaccettatura, tutto gira intorno al pragmatismo e all'avere una fase difensiva solida e ben organizzata. Il portoghese predilige il 4-2-3-1, modulo che da tempo si è cercato di adattare ai giallorossi, ma, senza successo. La fase offensiva dell'allenatore ex Porto si basa soprattutto sulla dinamicità e sulla verticalità, senza dare peso al possesso palla. Espirito Santo riesce, però, a dare una propria identità alle sue squadre nonostante il suo Nottingham Forest quest'anno non superi la media del 40% di possesso palla. Le sue squadre lasciano giocare l'avversario, ma, poi sono ferocemente concrete sotto porta.

Tutto il gioco passa dalla rapidità degli esterni e dalla qualità del trequartista che manovra l'azione. Espirito Santo ha preso Gibbs-White e l'ha trasformato in uno dei calciatori più determinanti della Premier League, ma non solo. La rosa del Nottingham è piena di elementi "scartati" da altri campionati, come Ola Aina, prelevato a parametro zero dopo l'esperienza al Torino e diventato fondamentale, con le sue sovrapposizioni, nello scacchiere dei Tricky Trees. Questo modo di giocare, però, non rende le sue squadre rinunciatarie come si possa pensare, ma, estremamente aggressive e in pressing sull'avversario per poi sfruttare le ripartenze e i cross verso una punta di peso. Fondamentale potrebbe diventare anche un attaccante come Artem Dovbyk. La punta di diamante del suo Nottingham Forest è Chris Wood che in stagione è arrivato a 20 reti pur non avendo mai registrato statistiche così alte.