Approfondimenti 16/07/2017 00:33
Più forti di una maledizione
Più forti di una maledizione
In principio fu Kevin Strootman.
9 marzo 2014, stadio San Paolo di Napoli: il centrocampista olandese si accascia a terra in area di rigore tenendosi con le mani il ginocchio sinistro.
Lo sguardo di chi già sa ma non vuole riconoscerlo, il viaggio in Olanda e un rientro in campo dopo oltre sette mesi di lavoro.
25 gennaio 2015, stadio Artemio Franchi di Firenze: ancora quel maledetto ginocchio, ma questa volta sembrerebbe esser soltanto una contusione.
Sembrerebbe ma così non è, perché per la seconda volta Kevin finisce sotto i ferri, questa volta per rimuovere una massa di tessuto fibroso.
Finita qui? Affatto.
Perché il ragazzo durante l’Open Day scende le scale claudicante, convincendo la società a contattare il fidato professor Mariani.
4 settembre 2015, Villa Stuart: il promettente difensore della Primavera, Elio Capradossi si sottopone ad esami dopo l’infortunio subito con l’Under 20 nella sfida contro la Germania.
Ancora una lesione del legamento crociato, tornerà in campo per conquistare il campionato Primavera. Ricompensa.
24 novembre 2015: la Primavera sfida il blasonato Barcellona.
Nel corso della seconda frazione l’attaccante Ezequiel Ponce rimedia un colpo al ginocchio destro, decidendo però di proseguire. Gli esami dell’indomani non lasciano spazio alle speranze.
28 maggio 2016: il promettente terzino Abdullahi Nura, nel corso della sfida contro la Virtus Entella, abbandona il campo per dei fastidi al ginocchio.
Dopo aver superato i problemi cardiaci che ne avevan limitato l’utilizzo da parte di mister De Rossi, un’altra tegola per il laterale nigeriano.
Ancora un legamento.
Giugno 2016: questa volta tocca ad Antonio Ruediger, lesione del crociato del ginocchio destro a pochi giorni dalla partenza con la sua Germania per gli Europei.
Giugno col male che ti voglio, perché il mese horribilis si chiude con la lesione del crociato anteriore del neo acquisto Mario Rui, arrivato nella tournée di Boston da Empoli.
Scontro fortuito in allenamento con il giovane Seck ed ennesima tegola.
26 ottobre 2016, Mapei Stadium di Reggio Emilia: rientra in campo Ruediger, esce Florenzi.
Il tuttofare giallorosso appoggia male il ginocchio ed è costretto ad abbandonare il campo anzitempo. Anche qui gli esami non lascian spazio alle speranze, ma il fato ha un altro tranello in serbo perché quando il rientro sembrava esser vicino, il destino beffardo aveva in mente qualcos’altro.
Ancora il crociato, di nuovo sotto i ferri e un countdown da far ripartire.
28 maggio 2017, Stadio Olimpico: mentre la Roma gioiva per la qualificazione diretta in Champions e i tifosi salutavano capitan Totti, una macchia sporcava la giornata giallorossa.
Emerson Palmieri, dopo aver ribaltato i pregiudizi figli di un inizio di stagione disastroso, cade a terra dopo uno scontro con Lazovic.
Torsione innaturale, lesione del legamento crociato del ginocchio sinistro.
Un altro terzino sinistro dopo Mario Rui.
Finita qui? Assolutamente no.
14 luglio 2017, stadio La Pineta di Pinzolo: la Roma saluta la Val Rendena sfidando il FC Slovacko con una formazione pregna di elementi della Primavera, in attesa della tournée americana e del rientro dei nazionali. Tra i giovani prodotti del vivaio c'è anche Luca Pellegrini, terzino sinistro di spinta e piede elegante messosi in mostra agli occhi di mister Di Francesco. L'allenatore è convinto di portarlo con sé per farlo crescere accanto ai big, considerando anche l'assenza di terzini mancini di ruolo. Protagonista della contesa con sovrapposizioni e chiusure puntuali, il giovane ragazzo della scuderia Raiola esce dal campo dopo uno scontro fortuito. Abbandona il terreno sulle sue gambe, sospiro di sollievo. E invece no, ancora una volta gli esami lascian l'amaro in bocca.
Sono cambiati allenatori, staff, metodi di allenamento e campi da gioco, per smentire chi associa questa questa Via Crucis sportiva che non sembra volersi interrompere, ad un mero fattore di preparazione atletica. Come se la resistenza a determinati traumi fosse possibile allenarla. "I forti non piangono", disse tanti anni fa Dino Viola. E invece ogni tanto anche i forti lacrimano amaramente, ma da quelle lacrime trovano la forza per risalire nonostante tutto sembri avverso.
Forza Luca, ti vogliamo vedere di nuovo esultare con le gambe cavalcioni sulla traversa e i tifosi alle tue spalle. Insieme, più forti di una maledizione.
Gianvittorio De Gennaro - 'In The Box' per LR24