Approfondimenti 16/06/2015 16:08
DANIEL LIBESKIND: chi è?
LAROMA24.IT (Andrea Papale) - "E' una trilogia: Tor di Valle, Roma, il mondo. La location è estremamente importante, è tra il centro, l'aeroporto e Ostia, un posto bellissimo e visibile. Il business park è in sinergia con il progetto, sarà ben collegato con i mezzi pubblici e sarà un'icona per la città. il complesso si vedrà da lontano, anche dall'aeropoto. Queste 3 torri devono comunicare la complessità e la storia dell'architettura romana. Sono figure imponenti, degne dell'architettura romana. Non sono blocchi che soffocano la piazza, ma elementi dinamici che danno l'idea di un blocco fondamentale. Non sono 3 torri separate, ma collegate in un unico 'blocco di marmo'".Parola di 'archistar'. Il neologismo coniato appositamente per autorità di spicco nel mondo dell'architettura, abbraccia completamente la figura di Daniel Libeskind, archietetto chiamato a progettare le 'torri' del business park che affiancherà il nuovo stadio della Roma a Tor di Valle.
UNA VITA DONATA ALL'ARCHITETTURA - Architetto, designer, artista. Il profilo professionale - di altissimo livello - di Libeskind, racconta di un uomo dedito all'architettura. Nato a Łódź, in Polonia, il 12 maggio 1946 da genitori ebrei sopravvissuti all'Olocausto, l'architetto vive la sua infanzia e adolescenza tra Polonia e Israele. A soli 14 anni si trasferisce a New York dove frequenta la Bronx High School of Science per poi affrontare gli studi nella facoltà di architettura della Cooper Union for the Advancement of Science and Art. Laureatosi nel 1970, si trasferisce a Londra dove si specializza in Storia e teoria dell'architettura presso l'Università dell'Essex. Nel 1988 si affaccia al movimento decostruttivista - filosofia di architettura contrapposta a quella post-moderna che punta a 'decostruire' ciò che è costruito (manuali di architettura alla mano) - diventandone, poi, uno dei principali esponenti.
LE OPERE - Da Berlino a Roma, passando per New York. Il portfolio di opere, portate a termine e ancora in costruzione, progettate da Libeskind è ampio e pregiato. Dal Museo Ebraico di Berlino (1989-1999) - primo lavoro dell'architetto - all'One World Trade Center - ultima fatica anche conosciuta come Freedom Tower, grattacielo di 541 metri che ha sostituito le Torri Gemelle, crollate dopo l'attentato dell'11 settembre 2001 - fino ad arrivare a Roma. Nella Capitale Daniel Libeskind è stato chiamato a costruire le tre torri (che prenderanno il suo nome) del business park adiacente al nuovo stadio giallorosso: un'opera destinata a modificare radicalmente la skyline della città eterna, lasciando il segno duraturo sul volto della città storica per eccellenza. Il sogno, forse, di ogni architetto nel mondo.