Approfondimenti 27/02/2014 12:23

Roma, il ranking non ti aiuta. Ritorno in Europa in salita per i giallorossi

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LAROMA24.IT - Tornano le Coppe ed il leitmotiv è sempre lo stesso: il calcio italiano continua a perdere terreno in campo internazionale. L’Italia, nonostante l'eliminazione prematura dell'Udinese e la "retrocessione" di e dalla all'Europa League, è arrivata al 2014 con ancora 5 squadre in corsa su 6, e nell’ultimo turno ha raccolto 2 vittorie ( e ), 2  sconfitte (Milan e Lazio) ed un pareggio ().  Numeri nella media, che per una volta reggono il confronto con le grandi potenze europee.  La differenza con Spagna, Inghilterra e Germania, però, diventa abissale se si considera un fattore chiave, salito alla ribalta in questi anni di affanno italiano: il ranking Uefa. Nel febbraio del 2010, alla vigilia dell’impegno in Europa League contro il Panathinaikos, Claudio Ranieri, allora allenatore della Roma, sottolineò un motivo in più per far bene nella sfida contro i greci: “Dobbiamo tenere in alto il nome dell’Italia, il ranking Uefa..”. Ma cos’è il ranking? E come si calcola?

FEDERAZIONI E CLUB – Il ranking è un coefficiente che classifica le federazioni che fanno parte dell’Uefa  e le squadre di club sulla base dei risultati ottenuti. Il sistema di calcolo varia a seconda che si parli di federazioni o di club, e prende in considerazione le gare giocate in ed in Europa League. Il regolamento attribuisce dei punti non solo nella singola partita (nel caso dei match nei gironi, 2 punti per la vittoria ed 1 per il pari), ma anche dei bonus per il passaggio del turno (ad esempio 4 punti per l’ingresso nei gironi di e 4 per l’approdo agli ottavi), che premiano le squadre che riescono ad andare avanti nelle competizioni. I punteggi raggiunti dai singoli club concorrono alla crescita del ranking per la federazione di appartenenza, che è frutto di una media e dipende dal numero di squadre ammesse per quel Paese a partecipare alle Coppe nell’anno di riferimento. Il coefficiente finale, sia per le federazioni che per i club, prende in considerazione quanto fatto in campo europeo negli ultimi 5 anni. Questo significa che il ranking non è un numero cumulativo, ma una media che esprime la costanza del club, o della federazione, nel corso delle stagioni.

LA ROMA IN EUROPA – La squadra di Mr. Pallotta manca ormai da tre stagioni dalle Coppe Europee, e se l’ottima annata che stanno disputando i ragazzi di ha riportato il sorriso ai tifosi romanisti, la squadra sarà costretta a portarsi dietro questo “fardello” per le prossime avventure continentali. La Roma, al momento, occupa la posizione 55 del ranking per club, con 39.287 punti. Per contestualizzare questo dato, si consideri che al primo posto c’è  il con 151.914 punti, seguito a breve distanza da Bayern Monaco e Real Madrid. La migliore delle italiane è il Milan al 10° posto con 97.787 punti, seguito da Inter al 13° posto e al 24°. Davanti alla Roma anche (31), Lazio (41) e (45), per non parlare di club dal dubbio blasone, come Twente, Salisburgo o il Lille tanto caro a .

Nelle ultime cinque stagioni, la Roma vanta dei punteggi “accettabili” solo nel 2009/2010, quando venne eliminata nei sedicesimi di Europa League dal Panathinaikos (coefficiente che l’anno prossimo verrà scartato in virtù della regola dei risultati conseguiti negli ultimi cinque anni), e nel 2010/2011, quando un Montella subentrato da poco alla guida dei giallorossi non riuscì ad evitare l’eliminazione dagli ottavi di per mano dello Shakthar Donetsk. Dopo di ciò, il vuoto: eliminazione ai preliminari di Europa League nel primo anno americano e mancata qualificazione nelle ultime due stagioni (il regolamento UEFA prevede comunque il riconoscimento di un punteggio per ogni club pari al 20% del ranking della propria federazione). Questo significa che alla Roma non basterà rientrare in Europa per risalire repentinamente nel ranking, ma servirà costanza di rendimento nei prossimi anni nelle competizioni continentali.

OBIETTIVO SECONDO POSTO“L’obiettivo è tornare in Europa”, il mantra ripetuto da fin dalle prime sgambate nel ritiro estivo di Brunico. Dopo 25 giornate di campionato, 18 punti di vantaggio sulla sesta in classifica e una gara da recuperare, diventa difficile pensare che la Roma mancherà il traguardo che si era prefissata. E, con i dovuti scongiuri, tornerà dalla porta principale, quella della . Mettendo da parte il primo posto, per il quale la Roma continua comunque ad essere in corsa, arrivare secondi o terzi può fare tutta la differenza del mondo. Se le posizioni rimanessero invariate da qui a maggio, la Roma entrerebbe direttamente nella fase a gironi. Per effetto del basso ranking UEFA, dovrebbe preoccuparsi del probabile girone di ferro che la aspetterebbe (vedere il caso del negli ultimi anni), ma sarebbe comunque in . Nel caso in cui arrivasse terza, invece, dovrebbe passare per le forche caudine del preliminare, che non solo la costringerebbe nell’anno del Mondiale a tornare a lavoro prima degli altri in estate, ma la esporrebbe al rischio concreto di incontrare un top club. Nel sorteggio di agosto, infatti, tra le 20 squadre che si contendono l’accesso alla fase a gironi, i giallorossi difficilmente rientrerebbero nell’urna delle teste di serie. Se le classifiche dei principali campionati europei mantenessero l’andamento visto fino ad ora, ad agosto nei preliminari potrebbero confluire squadre del calibro di Manchester , Borussia Dortmund o Porto. Avversari che possono aspettare.

Diego Ilari