Approfondimenti 26/02/2014 18:53
Il conto salato del Giudice Sportivo: è la Roma la più multata
LAROMA24.IT - Altri 50 mila euro. Questo il conto da pagare per la Roma dopo la trasferta di Bologna. Motivo: i tafferugli all'esterno dello stadio Dall'Ara e i fumogeni lanciati dal settore ospiti. L'ennesima decisione del giudice sportivo Gianpaolo Tosel che ha sollevato discussioni nella sponda giallorossa della capitale, specie per la disparità di trattamento che ha avuto la Juve, 'graziata' per gli striscioni su Superga esposti durante il derby con il Torino. L'ennesima multa per la Roma, che a questo punto della stagione presenta un conto ben più salato delle altre squadre di Serie A. Con l'ammenda post-Bologna, infatti, ha sfondato il tetto dei 500 mila euro. Volendo usare una metafora di facile comprensione, la giustizia sportiva è costata alla Roma quasi quanto lo stipendio netto di Florenzi.
QUANTO MI COSTI... - 533 mila euro è il totale delle multe recapitate a Trigoria in questa stagione, tra campionato e Coppa Italia. Una cifra impressionante. Basti pensare che il secondo club più punito, il Napoli, ha versato 200 mila euro di ammende, meno della metà dell'importo complessivo da saldare da parte del club giallorosso. Senza contare che pendono altri 50 mila euro (più la chiusura della Sud) per Milan-Roma, sanzione che è stata sospesa dalla Corte Federale e per la quale ancora si è in attesa di una decisione definitiva.
WALKIE TALKIE - Passando alle motivazioni, nei comunicati del Giudice Sportivo se ne trovano le più disparate: dal lancio di fumogeni ai cori, passando per i walkie-talkie di Garcia. A tal proposito, stupisce vedere quanto il sistema di comunicazione tra il tecnico della Roma e il suo vice Bompard in tribuna sia stato complessivamente punito in modo maggiore, rispetto a fattispecie più gravi. 15 mila euro per le gare in trasferta con Torino e Juventus, ma la stessa sanzione è arrivata anche per le gare di campionato con Genoa e Livorno e quelle di Coppa Italia con Samp, Fiorentina e Napoli (al ritorno), che però è stata cumulata con altre 'violazioni' . Facendo una stima attendibile, sarebbero almeno 65 mila euro. Certo, il comportamento recidivo ha contribuito a far aumentare il conto, che resta comunque sproporzionato se si guarda a come sono stati giudicati episodi più gravi. Come i già citati striscioni esposti domenica scorsa allo Juventus Stadium, puniti con 'soli' 25 mila euro. Oppure i 30 mila euro di multa all'Atalanta per il petardo che ha causato il ferimento un operatore televisivo a bordocampo, durante la sfida con il Napoli dello scorso 2 febbraio.
UN TERZO PER LA DISCRIMINAZIONE - Tornando in casa Roma, pur se è difficile fare una categorizzazione delle varie sanzioni (spesso presentate cumulate nei comunicati ufficiali), una cosa è certa. E' la cosidetta 'discriminazione territoriale' a fare la voce grossa nel bilancio delle multe. Anche in questo senso il conto è ugualmente salato: da inizio stagione sono 180 mila euro, il 33% del totale. 50 mila per i fatti di Roma-Napoli di campionato, altri 50 mila per quanto è avvenuto nel re-match nella semifinale d'andata di Coppa Italia e infine altri 80 mila per i cori durante Roma-Samp. Con annessa chiusura di Curve e Distinti.
NORMA - "Costituisce comportamento discriminatorio, sanzionabile quale illecito disciplinare, ogni condotta che, direttamente o indirettamente, comporti offesa, denigrazione o insulto per motivi di razza, colore, religione, lingua, sesso, nazionalità, origine territoriale e/o etnica, ovvero configuri propaganda ideologica vietata dalla legge o comunque inneggiante a comportamenti discriminatori". Recita così l'articolo 11 del Codice di Giustizia Sportiva, la contestata norma sulla 'discriminazione territoriale', prima approvata dai club di Serie A, poi rigettata da tutti e infine destinata a sparire dalla prossima stagione. Ma che finché resterà in vigore, non cesserà di far discutere. Un concetto di 'discriminazione' che, come si può leggere, è aperto a diverse interpretazioni. Che possono essere più 'aperte' di quella corrente, secondo cui un coro è più o meno offensivo di un altro, oppure quando uno striscione vergognoso non rientra in questa fattispecie. Se l'obiettivo iniziale era senza dubbio lodevole, all'orizzonte non ci sono stati risultati concreti. Anzi, ce n'è uno: quella norma "non ben definita e applicata in maniera discutibile", usando le parole del dg giallorosso Mauro Baldissoni, sarà necessariamente rivista alla fine del campionato. Nel frattempo la Roma, tra multe, settori chiusi e danni d'immagine al momento non quantificabili, ne sta pagando il prezzo più alto. E non in senso figurato.
LE MULTE ALLE SOCIETA' DI SERIE A NELLA STAGIONE 2013-14
Roma 533000
Napoli 200000
Juventus 138000
Fiorentina 90000
Inter 74000
Atalanta 66000
Lazio 59000
Verona 57000
Bologna 55000
Cagliari 32000
Livorno 30000
Parma 21000
Catania 20000
Sampdoria 15000
Torino 15000
Milan 10000
Genoa 6000
Sassuolo 4000
Chievo 0
Udinese 0
N.B.: sono state considerate le sanzioni comminate alle società per le gare di campionato e Coppa Italia. Escluse le sanzioni pecunarie individuali comminate ai giocatori. Non sono conteggiate le sanzioni sospese con la condizionale e quelle la cui esecuzione è stata sospesa dalla Corte Federale (50 mila euro per la Roma, 100 mila euro complessivi per Milan e Inter).