Approfondimenti 25/01/2013 20:14

Lesione al menisco esterno. Tempi di recupero? Anche un mese



Le certezze al momento sono tre: la lesione al menisco esterno del ginocchio sinistro, la necessità di un'operazione e la possibilità di un lungo stop. Quello su cui non c'è ancora certezza sono i tempi di recupero. Secondo le prime ipotesi, l'attaccante giallorosso dovrebbe stare fuori per due mesi. Ma il condizionale è d'obbligo. Perchè in realtà, rispetto alla stima iniziale, i tempi possono essere anche più brevi.

RECUPERO - Di norma infatti i tempi di recupero da un'operazione in artroscopia sono generalmente inferiori a ogni qualsiasi intervento al ginocchio, e la riabilitazione è molto più semplice. Dopo una meniscectomia (l'asportazione del menisco) generalmente la mobilità articolare si può recuperare in circa due settimane. E in generale, attraverso fisioterapia e un programma di riabilitazione, il recupero si può anche accelerare. Il prof. Pierpaolo Mariani, sul suo sito internet, spiega nel dettaglio modalità e tempi del decorso post-operatorio:



"La prima fase di riabilitazione dopo l’intervento inizia con sedute quotidiane in palestra.  E’ consigliabile alternare il lavoro in palestra con sedute di ginnastica in acqua da svolgere in una piscina riabilitativa. Nei casi di intervento sul menisco laterale, può essere necessario un trattamento riabilitativo più prudente per cui è bene camminare per qualche giorno in più con le stampelle ed enfatizzare l'attività di riabilitazione in acqua. In una seconda fase è necessario un lavoro specifico per raggiungere l’ampiezza completa del movimento sia in flessione che in estensione. Soprattutto è necessario raggiungere la completa estensione poichè un ginocchio perfettamente esteso è indispensabile per una corretta deambulazione e per il ritorno alla vita lavorativa, che avviene generalmente entro il primo mese dopo l’intervento.



Il successivo recupero della forza muscolare e di una buona coordinazione neuro-motoria rappresenta la fase finale per il ritorno all’attività sportiva. Il gesto chirurgico mini invasivo, realizzato in artroscopia, semplifica enormemente la riabilitazione post-operatoria. Dopo una meniscectomia mediale (rimozione artroscopica del menisco), il paziente può ritornare a camminare senza stampelle 24 ore dopo l'intervento e recuperare completamente la mobilità articolare (flessione completa). Il ritorno all’attività agonistica nell’atleta richiede in media dai quindici ai venti giorni, a volte anche meno (nelle riparazioni del menisco mediale), mentre tutto è rallentato nei casi in cui sia coinvolto il menisco laterale per il maggior carico biomeccanico a cui è sottoposta questa parte dell’articolazione"




Va detto che la stima può essere rivista al rialzo, in relazione sia all'entità della lesione, che a possibili complicazioni derivate sia dall'infortunio (ad esempio, un possibile interessamento dei legamenti) che dall'intervento stesso (in casi molto rari). Di conseguenza, è difficile fare una stima prima dell'operazione artroscopica. Ma secondo gli esperti di norma, senza intoppi, il tempo medio per recuperare è tra le 4 e le 6 settimane.



RECUPERI LAMPO -
Ci sono anche precedenti a cui guardare con ottimismo. Nel 2009 Esteban Cambiasso, anche lui vittima di una lesione al meniscoesterno , ha bruciato le tappe. Dopo l'infortunio nella mini-sfida con la nel Trofeo Tim, per lui si parlava di  un mese di stop. E un mese è stato. Operato anche lui in artroscopia il 16 di agosto, il centrocampista dell'Inter è tornato poi ad allenarsi il 12 settembre. Tre giorni dopo è stato regolamente convocato. Il precedente più noto e sorprendente resta quello di Franco Baresi ai mondiali di Usa '94. L'allora capitano del Milan e della Nazionale tornò a disposizione 25 giorni dopo l'intervento, giusto in tempo per la finale di Pasadena con il Brasile (ma c'è da dire che la lesione accusata è al menisco interno, che generalmente ha tempi di recupero minori).

COMPLICAZIONI - Ma non sono mancati casi in cui il rientro in campo è tardato rispetto alle attese. Ad esempio quello di Vincenzo Iaquinta, operato al menisco esterno nel 2009. Le stime si aggiravano intorno ai 40 giorni di stop, ma il ritorno dell'attaccante juventino è stato più volte rimandato. Tra l'operazione (avvenuta il 27 ottobre) e l'effettivo ritorno al lavoro (il 7 gennaio) sono trascorsi 72 giorni. In tempi più recenti ci sono i casi di Maxi Lopez e Damiano Ferronetti. Stesso infortunio, stessa stima (40 giorni), ma rientro ugualmente ritardato. L'attaccante doriano si è sottoposto all'intervento chiurgico il 7 novembre ed è tornato a disposizione la scorsa settimana, precisamente il 17 gennaio. Due mesi esatti. Mentre il difensore del è stato out per 7 settimane. Tante quelle trascorse dall'operazione (lo scorso 3 ottobre) e il primo allenamento con il resto dei compagni (28 novembre). Va detto che in tutti questi casi vi sono state delle complicazioni che hanno tardato il ritorno all'attività. La speranza è che l'attaccante giallorosso non ricada in questa casistica.



Daniele De Angelis