Approfondimenti 04/07/2012 13:18

Tutti i gradoni della paura: gli umori e i pensieri (in fantasia) di José Angel, Simplicio e gli altri alla vigilia del primo ritiro con Zeman

Ad un paio di giorni dall’inizio del ritiro, che Cafu ha recentemente definito «pazzeschi», guidati solo dalla fantasia (o almeno così crediamo e speriamo) immaginiamo quali umori e pensieri nuotino dalla testa allo stomaco dei giallorossi. Perché si è detto «fortunato a sapere a cosa vado incontro», mentre gli altri sono ancora a digiuno. Tranquilli, patate lesse e verdure bollite per tutti.

DIFESA – Ed è subito il capitolo più dolente. Perché il passaggio da Luis Enrique a Zeman suona come un attentato alla fermezza di nervi dei membri del reparto arretrato romanista. Chi non sarà, almeno inizialmente, in ritiro con il gruppo è Stekelenburg, che quando avrà saputo dell’avvicendamento, pensiamo si sia prodigato alla ricerca di telecamere nascoste per smascherare la candid camera. Nulla da fare, per il vicecampione del mondo, giunto con un curriculum con pochi eguali in Europa, si prospetta un’altra stagione per cuori forti. E’ forse per questo che a Trigoria si registra un rimpasto al centro della difesa, puntando su nomi il più lontano possibile dall’Italia e così dalla conoscenza del modulo zemaniano. La speranza è che non chieda informazioni durante le vacanze. E mentre Heinze, nonostante fisico e tempra da ‘enduro’, appare destinato a trasferirsi dai più miti metodi di Pioli al , Burdisso, che evidentemente ha fatto togliere l’ascensore dal proprio condominio, è già pronto: «La mia estate è stata buona, non mi sono fermato e ho lavorato ogni giorno»

Cosa ne sarà, invece, del cinguettante José Angel? Reduce da «una buona annata» come ha confidato alle emittenti spagnole, ignorando, forse, che l’avvento della televisione satellitare permetta di monitorare i principali campionati a qualsiasi latitudine. Almeno 43.510 persone (equivalenti agli attuali ‘followers’ dello spagnolo) sono in ansia per capire se il terzino riuscirà a dedicarsi comunque all’amato social network anche dopo una giornata di ripetute interminabili. #Buona fortuna.

CENTROCAMPO – Il primo, istintivo, sentito, accorato, sincero pensiero non può che andare a Fabio Hernique Simplicio, il brasiliano dal volto che sembra disegnato per una pubblicità di merendine. Per lui, dopo 8 dignitosissime stagioni in Italia e un gol alla Lazio, sembra quasi un dispetto gratuito e immeritato prostrarlo alle dipendenze di Zeman. Siamo sicuri, comunque, che in un modo o nell’altro riuscirà a scampare al wash-out: così vediamo il 32enne, che Wikipedia ci informa alto 1.73 per 75 kg, nascondere nella valigia, incastrate tra un calzettone di ricambio e un bagnoschiuma, leccornie d’ogni genere da consumare lontano da occhi indiscreti. D’altronde, c’è un’intera filmografia ad alimentare inquietudini.

A giudicare dal fisico da pokerista, anche deve aver raccolto la convocazione per il ritiro dalla cassetta delle lettere, con la stessa ansia che precede l’arrivo di una contravvenzione per aver percorso l’intero raccordo anulare contromano. Chi invece ci immaginiamo esultante, con la classica mano sotto la maglia, alla notizia del ritorno del boemo, è un altro brasiliano: Rodrigo Ferrante Taddei. Che anche ieri ha varcato i cancelli del ‘Bernardini’ prima di tutti i compagni, perché «ho voglia di fare meglio ogni anno e di ripartire come se fosse il primo». Superando indenne anche questa stagione, può lanciare la sfida ad Abel Kirui, detentore del titolo mondiale della maratona.



ATTACCO – Dulcis in fundo: gli attaccanti. Tutti decisi a prendere stanza a Trigoria, perché toglierli dal di Zeman, è come sottrarre ad un bambino una caramella appena scartata. Dopo anni in cui l’avanzare dell’ ‘attaccante moderno’ li costringeva prima a guardare gli avversari, ora con l’allenatore di Praga potranno tornare al motivo primordiale che li ha avvicinati al calcio: il gol. A loro, senza dubbio, i gradoni sembreranno di meno, gli allunghi avranno un traguardo nitido che porta dritti ai 19 gol di Vucinic, i 18 di Vignaroli e tutti gli altri che prima di coricarsi dedicano un ringraziamento dovuto al tecnico 65enne. E, qualora dovessero esserci trasferiti ad altre squadre, questi non potranno lamentarsi di non esser stati preparati al punto giusto. Pochi giorni fa, infatti, l’agente di Marco Borriello ha dichiarato: «Alla ha avuto problemi di condizione, perché i sei mesi passati alla Roma non gli hanno giovato». Zeman rimedierà, ne siamo certi. E se gli indizi fanno pensare che Lamela potrebbe ripercorrere quel percorso che per scaramanzia preferiamo non citare e Osvaldo ha già conosciuto il nuovo allenatore nell’esperienza a Lecce, rimane da capire l’effetto che scaturirà il lavoro su Bojan. L’avvio non fa gridare all’ottimismo: sull’ormai abusato lo spagnolo, appena dieci giorni fa, pubblicava una foto che lo ritraeva con una cerveza aperta «alla salute di tutti» (come da tweet) nell’ultimo giorno di vacanze a Formentera. Resta da capirne il motivo: forse un guanto di sfida lanciato al boemo che ci immaginiamo entusiasta di fronte al monitor inghiottito dal fumo? Oppure se, una volta avuta la conferma sulla preparazione che lo attenderà, sia affondato nel vizio che, da tradizione, destina all’oblio i pensieri più nefasti.

Ma riteniamo opportuno ricordare anche gli aspetti misericordiosi del nuovo allenatore romanista: a Licata, infatti, si racconta che non negò la richiesta di porre dei secchi per il vomito a bordo campo, a vantaggio dei più sensibili. Ah, quasi dimenticavamo: buon viaggio, Roma.

Mirko Bussi