Approfondimenti 23/03/2012 17:09

Roma contromano: a Luis Enrique mancano i gol, da 10 anni non se ne segnavano così pochi

In virtù dei dogmi rivoluzionari, venivano sacrificati i difensori sul ‘monte’ di Trigoria: a loro la croce, affinchè davanti si potesse cantare spensieratamente. Ecco dunque Bojan, Lamela, Osvaldo e infine . Dall’entrata dei difensori, invece, escluso il senso del dovere che vestì Stekelenburg di giallorosso, sbucarono lo svincolato Heinze in principio e il prestito in saldo di Kjaer in chiusura. Oltre 50 milioni contro una decina. Nel frattempo, la figura di Luis Enrique un giorno veniva messa in controluce con Guardiola, l’altro con Zeman. Le congetture estive, tuttavia, sono state denudate dai fatti invernali. Ad oggi, con 45 gol in 32 gare ufficiali, la proposta di Luis Enrique è la peggiore (in termini puramente contabili) dell’ultimo decennio. Sì, peggio della Roma garibaldina di Ranieri. Dietro agli spazi di Spalletti che, intorno a , faceva ruotare tra gli altri Perrotta e Taddei, appena terzini nell’idea odierna. Il fatturato offensivo di Luis Ernique è stato messo in coda anche dal pragmatismo fatto allenatore, leggi Fabio Capello.

10 ANNI DI GOL – Doveva essere una Roma da ‘over’, invece nelle ultime 7 occasioni (incluso il finale di Catania) le reti dei giallorossi sono rimaste al singolare. L’1-0 è stato il risultato più frequente nel 2012: un’abiura, più nella forma che nella sostanza, al lavoro del tecnico spagnolo che ad oggi conta 45 gol realizzate dalla propria squadra dallo Slovan in poi. Una media (1,4 a partita) che stride anche col passato personale, che racconta di un B in grado di realizzare, nello stesso spazio temporale, ben 62 marcature.

Un punteggio che stona anche col passato recente degli attacchi romanisti. Quando ancora non si poteva immaginare di staccare assegni da quasi 20 milioni per un attaccante, quando e compagni non avevano ancora incontrato “il calcio del futuro” (pensiero autonomo di Marquinho nel dopo Roma-) dell’asturiano, i tifosi romanisti erano sollecitati ad una reattività muscolare lontana dalle mediocri cifre attuali. Il record del decennio è rappresentato dai 66 gol siglati nelle prime 32 uscite dall’ibrido Spalletti-Ranieri nel 2009-10. Ad influire sul dato sono le dozzine di gol sparse nei preliminari di Europa League, che a volte possono anche macchiare da subito una stagione come dimostrato recentemente. Il mister toscano attualmente allo Zenit riuscì ad abbattere il muro dei 60 già nel 2006, quando si attestò su medie da capogiro: quasi 2 gol a partita, per un totale di 63 nelle prime 32 prese in esame. Già menzionato lo score di Ranieri nel suo travagliato secondo anno (50), la Roma attuale ha esultato meno addirittura di quella del 2004-05 che, passata di mano 4 volte nell’arco di una stagione, aveva segnato 8 reti in più rispetto a e compagnia. Lo sguardo nel passato si arresta al 2001, quando l’effetto tricolore produsse appena 43 sorrisi nelle iniziali 32 sfide. Ma questa è un’altra storia, fatta di 21 gare stagionali senza subire reti e appena 7 sconfitte in tutto l’anno. Le stesse guadagnate dai giallorossi di oggi al momento della sosta natalizia.

MIRA, HOMBRE - “Il compito di un allenatore è mettere i propri attaccanti in condizione di calciare in porta”, pensiero espresso da Luis Enrique in tema, proprio al termine dell’ultima sfida terminata ancora con un distacco minimo contro il . Eppure, se si ha la pazienza di superare l’estrema e fuorviante sintesi del risultato basterebbe ricordarsi le occasioni capitate sui piedi imprecisi di Osvaldo e Bojan su tutte. Il principio di Lucho, infatti, è valido sino al momento dell’impatto sul pallone, se poi Bojan, a un passo da Frey, lo scaraventa dalle parti dell’assistente di linea, le motivazioni sconfinano nella stregoneria.

Alle discussioni tattiche sull’assenza di un ‘click’ che possa convalidare l’ostentato possesso palla, che troppo spesso annega per la mancanza di sfoghi verticali, c’è da collegare un discorso sui singoli. La Roma, secondo le statistiche della Lega, è 4° per conclusioni nello specchio, eppure non ha un attaccante in doppia cifra in serie A, nonostante ci si possa aggrappare all’alternanza di e Osvaldo tra campo e infermeria. 

Il fronte anti-asturiano, d’altro canto, potrebbe lamentare proprio le scarse conclusioni nelle ultime uscite, quando il controllo del pallone non si è dimostrato “contundente” per dirla alla Luis Enrique. Prima del , le conclusioni verso la porta dei romanisti erano state inferiori rispetto a quelle avversarie nella sfida contro il Palermo, nel derby e per finire anche a Bergamo. In altre 9 occasioni relative al campionato (con 2 pari) la Roma ha perso la sfida dei ‘tiri in porta’, così da favorire la principale controindicazione del possesso palla: l’effetto soporifero. 

Mirko Bussi

LE RETI REALIZZATE NELLE PRIME 32 GARE DAL 2001 IN POI:

2001-02: 43 gol in 32 gare

2002-03: 48 in 32 gare

2003-04: 59 in 32 gare

2004-05: 53 in 32 gare

2005-06: 59 in 32 gare

2006-07: 63 in 32 gare

2007-08: 57 in 32 gare

2008-09: 53 in 32 gare

2009-10: 66 in 32 gare 

2010-11: 50 in 32 gare

2011-12: 45 in 32 gare