Si trattava di Candreva Antonio, centrocampista proveniente dal Cesena. L’arrivo nella capitale del quasi 25enne ha comunque scaldato i suoi nuovi tifosi. Non tanto per le discrete qualità da regista, piuttosto per un passato di dichiarazioni in cui raccontava: “Totti è il mio idolo, De Rossi il modello”, oltre ad una malcelata fede romanista. Titolo di merito, eppure non riconosciuto dai biancocelesti che avevano già sommerso la sua bacheca di Facebook con messaggi non proprio affettuosi. Spesso, i biancoazzurri si sono lamentati della bassa quota di romani in squadra, ora che la coppia Lotito-Tare li aveva finalmente ascoltati, le reazioni sono state opposte. Apprezzabile lo sforzo, vista la rarità di esemplari che accomunino la nascita a Roma con la passione per la Lazio.

Ieri, infine, dopo esser stato accolto dai fischi dell’Olimpico laziale al debutto, Antonio da Roma mentre mostrava la sua sgargiante maglia numero 87 (il pidocchio, secondo la smorfia, solo casualità?) si esibiva goffamente in un retropassaggio: “Mai detto di essere tifoso romanista”. Memoria corta, forse, per l’ex Juventus, che al momento della presentazione con i bianconeri, proferì ai microfoni di Juventus Channel testuali parole: “Della Roma sono solo, tra virgolette, un tifoso”. Dalla parte dei giallorossi, tuttavia, non sembrano registrarsi ancora decessi volontari, dovuti al ripensamento (ripensamento?) dell’ultimo colpo (colpo?) di Tare (Chi? Cit.).

MB

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