Approfondimenti 07/01/2012 16:24

Sergio Berti, il procuratore che non parla con l'allergia al rinnovo

Aleskandar Kolarov firma nel 2007 un contratto quadriennale da 800.000 euro a stagione con la Lazio. A portarlo a Roma è , nel suo ultimo anno di permanenza a Formello. Nel 2010 il club biancoceleste inizia a trattare il rinnovo di contratto, in scadenza nel 2011, proprio con Berti, procuratore del terzino serbo. Lotito sa di trovarsi di fronte un osso duro e sceglie la linea intransigente che contraddistingue la sua società sin dal suo primo giorno di presidenza: rinnovo o partenza. Ma anche entrambe, come conferma lo stesso Kolarov il 7 giugno 2010: “Mi voglio rinnovare il contratto e vogliono inserire una clausola rescissoria per poi vendermi. Perché dovrei firmare?”. Sul giocatore si registra intanto l’interesse del (anche qui…) di Roberto Mancini. Lotito comincia a rassegnarsi a luglio: “Vuole partire? Non è in scadenza, ma se vuole andarsene può farlo portandoci l’offerta giusta”. Detto fatto: il 24 luglio 2010 Kolarov va a Manchester per ben 18 milioni di euro.

Situazione analoga per Lorenzo De Silvestri. In scadenza a giugno 2010, già a gennaio 2009 si parlava del contratto del terzino di Monteverde: “La voglia di rinnovare c’è, ma per il momento vivo alla giornata”, dichiara il laterale biancoceleste il 9 gennaio 2009. Il tira e molla tra Berti e Lotito è quindi duplice: Kolarov a sinistra, De Silvestri a destra, il procuratore toscano tiene sotto scacco le corsie laterali della Lazio. Il presidente capisce presto che anche qui non c’è margine di trattativa e ad agosto viene fissato il prezzo: 8 milioni per il cartellino di De Silvestri. L’offerta arriva e il calciatore parte, direzione Firenze: 6 milioni dalla alla Lazio. Bocciate le proposte di Milan e , che prevedevano l’inserimento di possibili contropartite tecniche.

Un altro rinnovo sofferto, un’altra partenza per un ragazzo della “scuderia” di Berti. Mark Bresciano inizia una trattativa per il prolungamento del contratto con il Palermo nel 2010. “Fino a giugno c’è tempo, io sto bene al Palermo e voglio rimanere. La società si è dimostrata molto disponibile”. vola basso: “Abbiamo palato con lui e il suo procuratore Berti. Se firmerà saremo felici, altrimenti buona fortuna”. Il rinnovo non arriva e Bresciano va alla Lazio a parametro zero il 2 luglio 2010. Il centrocampista australiano firma un biennale da un milione d’euro a stagione. Un contratto che viene rispettato: dopo un anno Bresciano lascia Roma e si trasferisce al Al Nasr.

E la Roma? I giallorossi hanno avuto a che fare con Berti già con Alessio Cerci. Il laterale di Valmontone, eterna promessa del vivaio giallorosso, torna dal prestito all’Atalanta nel 2009. Con Ranieri e il “rombo srombato” del tecnico di San Saba non c’è spazio per esterni come Cerci: la trattativa per il rinnovo del contratto, scadenza giugno 2011, risente dei pochi minuti passati sul terreno di gioco e il divorzio sembra inevitabile. La Roma vorrebbe rinnovare di un anno per cederlo al Bari, con il quale c’era già un accordo, Berti alza il prezzo chiedendo, invano, un corposo aumento dell’ingaggio del calciatore. Risultato: niente rinnovo e il 26 agosto 2010 Cerci viene veduto alla per 4 milioni di euro.

 

Antonio Paesano