Approfondimenti 09/11/2011 13:46

Finalmente Rosi: con lui in campo fino al 90' Roma imbattuta e solo 2 gol subiti

Nel lustro trascorso, tuttavia, la sensazione che si trattasse di un abbaglio è cresciuta esponenzialmente. Così l’affermazione dell’allenatore toscano stava per finire nel pacchetto dei colmi comprendente già il Julio Sergio “miglior terzo del mondo” e “un giocatore così non l’avete mai visto a Roma”, null’altro che un’iperbole, visto che il soggetto della frase era Amantino Mancini. Fortunatamente, qualcosa di meglio era passato da queste parti.

Da ‘Lucio’ a ‘Lucho’, per il definitivo salto di Rosi, sbalestrato di provincia in provincia in attesa di appurare la veridicità di quella frase, divenuta quasi una condanna negli anni. Poi, l’avvento di Luis Enrique ed ecco concretizzarsi il Rosi profetizzato da Spalletti.

SOLO AMULETO? – 5 presenze, 372 minuti giocati (più 81’ in coppa): Roma mai sconfitta e appena 2 gol subiti, oltre la rete di Stepanovsky che ha cancellato i giallorossi dall’Europa League. Solo un caso? Tutto iniziò quella sera, quando Rosi subentra a Cicinho dopo soli 9’. Finì con un pari che equivalse ad una sconfitta e la rete slovacca siglata in contropiede dopo un goffo intervento di Cassetti. Poi il debutto in campionato contro il Cagliari dove Luis Enrique lo elegge titolare, complice l’infortunio del brasiliano. La partita di Rosi si chiude però al 75’ per far spazio a Gago. La doppia ingenuità di Jose Angel regala ai sardi la vittoria. Resta a guardare nei pareggi contro Inter e Siena per poi ritrovarsi dal 1’ nella sfida del Tardini, vinta dai giallorossi grazie alla zuccata di Osvaldo su cross proprio del laterale romano.

Dice qualcuno sorridendo, che proprio il colpo alla testa ricevuto contro gli emiliani abbia scosso, si fa per dire, il 24enne. Eppure il dubbio viene, visto che Luis Enrique lo conferma contro l’Atalanta 6 giorni dopo. Una delle migliori prestazioni dei giallorossi, ancora con Rosi in campo, e la porta che sarebbe rimasta inviolata se Heinze non fosse stato annichilito nello stacco da Denis su azione da angolo.

Arriva, dunque, la terza gara di fila dall’inizio che, viste le girandole del tecnico spagnolo, non è proprio un evento così scontato. Il primo esame di maturità per Rosi. Il suo derby, però, dura appena 38 minuti, poi è costretto a lasciar spazio quando il risultato era di 1-0 per i suoi. Infine, il rientro sabato scorso a Novara dove la Roma ha accoppiato nuovamente punti e porta inviolata. Solo un caso? Se così fosse, sarebbe ben accolto comunque.

A CONFRONTO - Un ruolino migliore, tra i tanti che si sono alternati/improvvisati sulle corsie esterne, lo possiede solo Taddei, ma con un minutaggio più che dimezzato rispetto a Rosi. Il più utilizzato è lo spagnolo Jose Angel che alle piacevoli avanzate contrappone qualche leggerezza di troppo in fase difensiva. Lo spagnolo, dei 13 gol incassati da agosto ad oggi, non se ne è perso neanche uno e nelle due occasioni in cui non è stato titolare (Inter e Novara, quelle disputate dal portafortuna Taddei) la Roma ha chiuso con la porta inviolata. Sarebbe troppo semplicistico giungere a conclusioni. Un segnale, invece, dovrebbero darlo gli score di Perrotta, Cassetti e Cicinho. Se quest’ultimo ha l’attenuante del ‘non classificato’ per limitati minuti (appena 115’ stagionali), per gli altri la riflessione è obbligata. Con Cassetti, ex proprietario della corsia, la vittoria con il Palermo e due sconfitte tra Lazio e Milan con 5 gol incassati (media di 1 ogni 46'). Non così nero, ma comunque mediocre è il bottino giallorosso quando Perrotta è retrocesso a terzino: scampoli contro il Cagliari nel finale (quando è scalato all'uscita di Rosi), poi titolare contro l'Inter, scelta ribadita con il Siena. Ultimo ricordo, la sconfitta di Genova.

SE SON ROSI FIORIRANNO - Partito dalle retrovie, ha lentamente superato (e poi staccato) i rivali. Se in estate sembrava Cicinho l’esterno ad hoc per le esigenze tattiche di Luis Enrique, poco dopo si è diffusa una mozione popolare per il ritorno di Cassetti, subito ritirata all’evidenza delle prestazioni. Nel mezzo Rosi, al bis romanista, dopo l’apprendistato tra Verona, Livorno e Siena, da dove è tornato con il pieno di presenze e un cross quasi magnificamente sbagliato nella gara contro l’Inter che avrebbe potuto garantirgli un rientro nella capitale scandito dalle campane a festa. Rientrò comunque, seppur in sordina, raccogliendo 19 apparizioni totali, un gol e la conferma dei limiti di temperamento, come le di ricevute per lo sputo a Lavezzi e 7 ammonizioni su 16 presenze in campionato. Altra inversione di rotta, visto che la fedina penale della stagione in corso è ancora immacolata.

La sensazione di essere al bivio, probabilmente, gli è servita per mostrarsi esclusivamente nelle sue doti fisiche, ancora più evidenti nel calcio secondo Luis Enrique. I dieci volti nuovi sembravano dover aumentare con il mercato invernale, soprattutto per le corsie esterne. La ricerca andrà avanti ma con maggior serenità, perché finalmente la profezia di Spaletti sembra avverarsi. Scusate il ritardo.

LA CLASSIFICA DEI LATERALI:

ROSI - Minuti giocati: 453. Gol subiti: 3. Media: 1 ogni 151' 

JOSE ANGEL - Minuti giocati: 890. Gol subiti: 12. Media: 1 ogni 74'

PERROTTA - Minuti giocati da terzino: 249. Gol subiti: 2. Media: 1 ogni 124'

CASSETTI - Minuti giocati da terzino: 232. Gol subiti: 5. Media: 1 ogni 46'

TADDEI - Minuti giocati: 180. Gol subiti: 0

CICINHO - Minuti giocati: 115. Gol subiti: 2. Media: 1 ogni 57'.



Mirko Bussi