Una partenza scialba, con un’idea di gioco che ancora non porta frutti e neanche qualche piccola certezza. Nelle prime cinque gare ufficiali, compreso il turno preliminare di Europa League, i giallorossi hanno ottenuto 2 sconfitte e 3 pareggi. La vittoria manca all’appello. Così e peggio si era fatto solo lo scorso anno, quando in panchina c’era il neo allenatore nerazzurro Claudio Ranieri. La Roma partì nel peggiore dei modi, perdendo a San Siro con l’Inter nella finale di Supercoppa e pareggiando pochi giorni dopo all’Olimpico contro la neopromossa Cesena. Si dovettero aspettare altre 4 partite (3 sconfitte e 1 pari) prima di tornare al successo, che avvenne a fine settembre nei minuti di recupero grazie ad un gol di Vucinic, contro ‘l’odiata’ Inter campione d’Europa. Mai nella storia i giallorossi erano partiti così male.

Usando le più comuni scaramanzie del caso, la nuova Roma targata Luis Enrique è vicina a questo record (negativo): la trasferta di Parma sarà il crocevia di un settembre nero per i colori giallorossi. Anche nel 1995-1996 con ‘Carletto’ Mazzone, lo sprint iniziale fu a dir poco disastroso. Nelle prime cinque la Roma ottenne due soli pareggi e per 3 volte uscì dal campo senza neanche un misero punto.

Analizzando l’intera storia romanista mai la Roma aveva fatto peggio dello scorso anno. Nell’anno dell’unica retrocessione giallorossa (1950-51), i ragazzi guidati da Baloncieri, dopo 3 sconfitte consecutive riuscirono ad alzare la testa battendo, alla quarta uscita ufficiale, il Padova all’Olimpico.

Sperando che il Tardini porti fortuna, Luis Enrique e la sua truppa sono chiamati a risorgere, per dare inizio ad una nuova era che porti questa Roma ad essere una ‘Regina’ (e non una comparsa).

Filippo Limoncelli