Approfondimenti 15/01/2011 19:06

Lo strano caso del mercato Roma: anche le 'voci' spariscono. Solo 3 i nomi accostati ai giallorossi



BEHRAMI-SCULLI-TRAORE’ – Questi i nomi dei superstiti. Dai Sorrentino, Belhadj, Gallas, Schelotto e folta compagnia lanciati prima dell’inizio della scorsa campagna trasferimenti, solo la triade svizzero-italica-ivoriana è rimasta in orbita-Roma. Eppure l’esterno tanto bramato in estate mancherebbe ancora nella rosa giallorossa, ma la nube di incertezza che avvolge il futuro societario, con inevitabili ripercussioni sul presente, ha reso impossibili ogni trattativa in entrata, inibendo la pur vivida fantasia degli addetti di mercato. Siti specializzati, carta stampata, trasmissioni televisive dedicate, il panorama è vasto ma trovare una notizia su un obiettivo romanista è impresa ardua. Ad ora, le uniche operazioni riguardanti la Roma sono riferite al mercato in uscita, con Baptista e Cicinho rispediti in Spagna. Notizia accolta, a Trigoria ma anche più in alto, come un sensazionale colpo di mercato per i pesante ingaggi depennati dal libro paga giallorosso. In entrata, tuttavia, sembra non muoversi nulla.

Le uniche voci erano un pallido rimpasto di nomi inseguiti a lungo e vanamente nella scorsa sessione. Così l’ipotesi Behrami si è definitivamente esaurita con il nuovo anno, stessa sorte per Sculli, l’esterno del in procinto approdare a Roma ma per vestire la maglia della Lazio. Non è andata bene neanche a Lacina Traorè, attaccante-grattacielo del Cluj (2,03 cm) già avversario della Roma nel girone eliminatorio di . All’andata aveva messo in crisi con le sue lunghe leve l’intero reparto difensivo giallorosso, al ritorno è suo il gol del definitivo 1-1, con conseguente indice davanti la bocca a zittire i fischi dei propri tifosi piovutigli addosso per qualche facile occasione fallita. Nel mirino sembrava finito anche Marchetti, finito in tribunale col Cagliari, ma anche qui nel giro di pochi giorni le voci di un trasferimento sono state soffocate dall'impossibilità d'iniziativa per i dirigenti romanisti, oltre che per l'affollamento di estremi difensori nella rosa di Ranieri.

Vorrei, ma non posso. L’ivoriano interesserebbe pure, considerato come un investimento in prospettiva visti i suoi 20 anni, così come Behrami e Sculli consentirebbero al tecnico varianti tattiche, ma l’impasse societario nega ogni velleità. Tasche sigillate anche a Piazza Cordusio, dove ricordano (non senza un pizzico d'orgoglio) di aver regalato prima Burdisso, versando 8 milioni ai nerazzurri, e poi il coupe de theatre con Marco Borriello, sorpresa inaspettata quanto gradita di fine agosto. Ora, UniCredit non sembra in vena di doni, piuttosto suggerisce di sfoltire l’organico (leggi: abbassare monte ingaggi).

“OBIETTIVO SFOLTIRE” – Il diktat della banca è stato recepito, introiettato e infine rilanciato a favore di telecamere e taccuini anche da dirigenti e allenatore della Roma. Prima Pradè e poi Ranieri, sollecitati sugli argomenti mercantili, hanno frustrato i desideri di chi sperava in qualche volto nuovo, confermando l’intenzione di ridurre il numero dei calciatori in rosa. Il tecnico vi addusse anche motivi tecnici: “Mi piace la rosa ampia, ma in 29 siamo troppi. Ora siamo in 27 (con le cessioni di Baptista e Okaka, ndr), dobbiamo sfoltire”. Quindi, via anche Cicinho. E bottiglie stappate al 'Bernardini' (e più in alto) pensando ai milioni risparmiati per l’ingaggio del laterale prestato al Villarreal.

Qualcuno c’aveva provato, lanciando timidamente nel calderone alcuni evergreen degli obiettivi Roma come Legrottaglie, Ebouè, Barzagli, Felipe e Given: nulla da fare, la porta di Trigoria si apre esclusivamente verso l'esterno. In attesa di tempi migliori e situazioni più definite.



Mirko Bussi