Approfondimenti 04/05/2010 17:39

Ranieri e la Coppa Nazionale: tra successi, finali e l'incubo Arsenal

A ben vedere, un feeling con la seconda competizione nazionale si riscontra già nella prima stagione a Cagliari, quando nel 1988/89 i sardi conquistano il trofeo di categoria. La Coppa Italia di serie C è vinta col doppio successo sulla Spal.

Nel campionato successivo, 1989/90, il Mister che ha appena portato il Cagliari in serie B, è incluso nel tabellone principale. Agli isolani tocca come testa di serie la che liquida al primo turno i ragazzi di Ranieri con un 1-0 in trasferta e andando poi ad aggiudicarsi il trofeo.

Un passo in avanti la stagione seguente quando il Cagliari, neo-promosso stavolta in A, entra in gioco direttamente al secondo turno. Anche qui pero’ eliminazione precoce per mano del Lecce che chiude i giochi imponendosi per 4-0 in Salento ed espugnado 1-0 anche il Sant’Elia.

Nel 1991/92 le ambizioni di Ranieri crescono col passaggio al . L’ostacolo del secondo turno stavolta viene superato ai danni della Reggiana (1-0 in casa, pareggio a reti bianche al ritorno), ma poi è proprio la Roma a fermare i campani col la regola dei gol in trasferta: 1-0 per i giallorossi all’Olimpico, 3-2 per gli azzurri al San Paolo.

Un destino che si ripete l’anno seguente. Ranieri pero’ esce di scena prima. La Roma elimina il ai quarti quando sulla panchina siede già Ottavio Bianchi. Dopo nove gare di campionato, a Novembre, Ranieri viene esonerato, quando il suo bilancio in Coppa registrava i doppi successi contro Modena (duplice 3-0) e Verona (2-1 casalingo e 5-0 in trasferta).

Nel 1993/94 comincia la lunga avventura del Mister a Firenze. Il primo anno è impegnato a riportare in viola in Serie A, la Coppa Italia è un impegno proibitivo e dopo aver fatto fuori l’Empoli in gara unica (2-0) e la Reggiana (3-0 in Toscana e ancora pareggio a reti bianche nel capoluogo emiliano), ai sedicesimi i viola cedono al Venezia (decisivo l’1-2 dell’andata al Franchi che non si riesce a ribaltare al ritorno in un match senza goal).

L’anno successivo Ranieri si spinge fino ai quarti di finali. Vengono superati, nell’ordine, Udinese (2-2 al Friuli e 2-0 interno), e Sampdoria (stavolta andata prima in casa, 2-1, e altro pareggio che lascia il pass, 1-1 a Marassi). Poi una doppia sconfitta col Parma che si impone per 2-0 all’andata al Tardini e nuovamente 2-1 in casa dei viola.

Giunge nella stagione 1995-96 il primo trionfo di Ranieri. Si comincia col superamento del secondo turno, il 30 agosto, col 2-1 ad Ascoli. Poi è il turno del Lecce, la demolisce i giallorossi ancora in gara unica in Puglia per 5-0. I quarti e le semifinali regalano le doppie sfide con Palermo prima e Inter poi. Quattro gare e quattro vittorie dei toscani: 1-0 interno e 2-1 esterno sui siciliani, 3-1 all’andata al Franchi e ritorno con vittoria per 1-0 a San Siro contro i nerazzurri. In finale arriva la non irresistibile Atalanta e ancora doppia vittoria gigliata: 1-0 l’andata in casa e 2-0 a Bergamo. Una Coppa Italia da protagonisti assoluti con 8 affermazioni in 8 partite.

Da detentori i viola non difendono al meglio il trofeo conquistato. Nell’ultima stagione di Ranieri sulla panchina della si supera per 3-1 il Cosenza all’esordio ma è fatale il turno successivo quando al Dall’Ara il
fa fuori con autorità (3-1) i campioni in carica.

Il 1997/98 segna l’approdo in Spagna e il confronto nella Coppa del Rey, la denominazione ufficiale della coppa nazionale iberica. All’esordio nella nuova competizione la marcia di Ranieri si arresta ai sedicesimi dopo la doppia affermazione sull’Hercules ( 3-0 esterno e 1-0 al Mestalla) e il sofferto duello col modesto Figueres ( 1-1 speculare nei due match che si risolve solo ai tempi supplementari). Poi ci si deve arrendere al che fa sue entrambe le sfide, 2-1 al Camp Nou e 3-1 in trasferta.

Il successo della stagione 1998/99 bissa la vittoria con la . Col nuovo regolamento le big entrano nella competizione a partire dai sedicesimi dove il Valencia ha la meglio nel derby col Levante (3-0 e 1-0 i parziali). L’impresa arriva nei quarti quando ci si vendica dell’eliminazione della passata stagione: il 18 Febbraio Ranieri esce vincente dal campo del Barca (3-2) e al ritorno va in scena un pirotecnico 4-3. Ancora più eclatante il successo nelle semifinali dove c’è addirittura il Real Madrid. La gara di andata al Mestalla entra nella storia: un clamoroso 6-0 rifilato alle merengues che al ritorno riescono solo ad imporsi 2-1. La finale con l’Atletico Madrid è una nuova prova di forza, gara vinta per 3-0. Come successo con la l’affermazione di Ranieri è perentoria, la sua squadra merita più di tutte la conquista del trofeo.

La stagione 1999/00 non viene portata a termine da Ranieri, che è passato all’Atletico Madrid. I biancorossi perderanno la finale della competizione, guidati dal secondo turno fino ai quarti da Ranieri.

Nel 2000/01 è il Chelsea ad accogliere il mister e il nuovo appuntamento si chiama FA Cup, il torneo che in Inghilterra ha quasi lo stesso peso della Premier League. I Blues superano agevolmente i primi turni ( 5-0 al Peterborough e 2-4 sul Gillingham), poi ai sedicesimi cedono ad Higbury 3-1 quando incontrano l', primo vero ostacolo.

L'anno seguente sono ancora i Gunners a punire Ranieri, ma stavolta la sconfitta brucia di più perchè arriva in finale: l' vince 2-0 e si aggiudica la Coppa. Una cavalcata che per i Blues era partita dal terzo turno. Superati il Norwich (0-0 in trasferta, 4-0 al ritorno), West Ham (1-1 stavolta in casa e 2-3 esterno), Preston North End (3-1 in gara unica), Tottenham (perentorio 0-4 fuori casa) e Fulham (striminzito 0-1).

E non c'è due senza tre. L' si conferma incubo del Chelsea, nel 2002/03 solito inizio soft con Middlesbrough (1-0), Shrewsbury Town (0-4) e Stoke (0-2). L' stavolta capita ai quarti e dopo il pareggio 2-2 nella prima gara sembra si possa invertire la tendenza. La ripetizione di gara si gioca a Stamford Bridge ma è un'altra delusione: gli uomini di Wenger si impongono per 3-1.

Il 2003/04 è l'ultima stagione a Londra, la migliore per Ranieri che raggiunge le semifinali di e il secondo posto in campionato. L'FA Cup? C'è bisogno di dirlo? Per l'ennesima volta, 4 volte su 4, l' butta fuori Ranieri. Come nel 2001, in questo caso ai sedicesimi vincendo 2-1 tra le mura amiche (Watford, 2-2, 4-0 e scarborough le vittime dei Blues).

Il ritorno al Valencia nel 2004/05 non è una scelta saggia. A Febbraio salta la panchina del Mister che delude sotto l'aspetto dei risultati. L'addio alla Coppa del Rey avviene al primo turno a ottobre contro il modesto Lleida (sconfitta per 1-0).

E dal campionato 2006/07 Ranieri rientra in patria. Viene chiamato a Febbraio nel disperato tentativo (andato in porto) di salvare il Parma, già estromesso un mese prima dalla Coppa per mano della Roma.

L'ottimo finale in Emilia fa approdare il mister alla nella stagione successiva. Sulla panchina dei bianconeri elimina subito il Parma in Coppa, 3-1 al Tardini, gara che la appena neopromossa gioca già ad Agosto. Poi è la volta dell'Empoli (sconfitta 2-1 in Toscana e successo per 5-3 a Torino). Ai quarti di finale però Ranieri esce perdente dall'acceso doppio confronto con l'Inter: finisce 2-2 a san Siro ma al ritorno i rossoneri prevalgono per 3-2.

L'anno seguente è invece stop in semifinale. Stavolta nelle vesti di big la entra in scena ai sedicesimi liquidando il Catania (3-0). Arriva il passaggio del turno dopo la lotteria dei rigori col (reti bianche nei tempi regolamentari). In semifinale è la Lazio, poi vincitrice del torneo, ad avere la meglio con un doppio 2-1.

La storia di questa stagione, infine, la conosciamo tutti. O meglio conosciamo tutto tranne il finale. In poche settimane Roma e Inter si giocano Coppa Italia e scudetto. Martello Ranieri, intenzionato a non mollare niente, metterà in campo i migliori 11 mercoledì all'Olimpico. In fondo c'è una stella d'argento da conquistare.

 

Andrea Palazzo