Approfondimenti 20/04/2010 15:06

La Roma e il gol: una volta su due la rete deriva da calcio fermo

Smaltita la sbornia dopo il trionfo sulla Lazio e aver spinto nuovamente Mourinho e discepoli a -1, LAROMA24.IT decide dunque di riavvolgere il nastro dell’annata 2009-10 ancora in fieri, partendo dal lontano debutto stagionale risalente al 30 luglio, giorno di Roma-Gent, con lo scopo di analizzare l’importanza dei calci piazzati, che siano rigori, punizioni dirette o indirette e calci d’angolo, che hanno portato la squadra al gol. 

LO SCORE – 262 giorni intercorrono tra il preliminare estivo per l’accesso all’Europa League e la sfida dell’Olimpico dello scorso week end, nel mezzo l’avvicendamento tra Spalletti e Ranieri e 49 gare stagionali che hanno fatturato 43 esultanze susseguenti a realizzazioni derivate da calcio da fermo, con una media che sfiora il gol a partita (0,88). Superate le 6 gare iniziali con il tecnico di Certaldo sulla panchina giallorossa, in cui il gioco fermo ha scaturito addirittura 10 reti per i romanisti, considerando la mediocrità di avversari come il Gent o il Kosice, è con l’avvento di Ranieri che le palle inattive si tramutano in oro.

Sotto la gestione ranieriana i giallorossi hanno beneficiato 33 volte di occasioni derivanti da gioco fermo e media che si assesta sullo 0,78. C’è di più, la corsa sfrenata di Vucinic e compagni sotto la curva in estasi dell’ultima giornata è stata l’esultanza numero 62 da quando il tecnico di San Saba ha preso le redini di Trigoria, ne consegue che quelle originate tra punizioni, azioni da calcio d’angolo e rigori corrispondo al 53 % delle reti complessive: oltre la metà dei gol dal primo settembre in poi, originano da calci da fermo.

Classificando ulteriormente le 33 reti gonfiate grazie a situazioni da palla inattiva si scopre come la Roma abbia un feeling peculiare con i tiri dalla bandierina, da cui provengono 14 gol (il 42,4 % del totale), le restanti diciassette vanno rintracciate nei 10 rigori realizzati dall’inizio della stagione, mentre il gol del vantaggio di contro l’Inter fa salire a 8 la quota dei gol nati da punizioni dirette e indirette. Infine, si conferma essere quello di mister 241 gol esclusivamente giallorossi, noto ai più come , il piede più incline al gol, con 13 gol, nonostante gli infortuni che ne hanno limitato le presenze. E’ proprio il capitano giallorosso a guidare la classifica dei gol da nati da calcio piazzato. Dietro di lui l’erede con 6, pari merito con il killer del derby.

STAGIONE 2008-09 – I numeri sopra riportati fanno intendere piuttosto chiaramente quanto all’interno del raccordo anulare si faccia affidamento sulle palle ferme. La situazione si delinea ulteriormente confrontando i dati attuali con quelli della scorsa stagione, quando la panchina era occupata da mister Spalletti e dal suo staff. Fautore del football palla a terra con ripartenze repentine, la Roma certaldina non si avvaleva oltre misura delle situazioni a gioco fermo. Il conteggio si blocca infatti a 31 nelle 49 sfide della stagione 2008-09, punteggio già inferiore a quello accumulato dall’attuale tecnico giallorosso nei suoi primi sette mesi romani, con la media che si abbassa a 0,63. Tuttavia solo stabilendo l’incidenza sui gol totali della scorsa stagione (82) ci si rende conto del cambio di mentalità avvenuto, dal 53 % dell’ex tecnico della si precipita al 37 % dell’attuale tecnico dello Zenit. Suddividendo a sua volta anche il bottino dello scorso anno, emerge come gli angoli non fossero l’opzione preferita dalla banda Spalletti che sui 31 gol ne realizzava solo 9 dalla bandierina, prediligendo schemi su punizione che hanno fruttato ben 15 segnature. I rimanenti 7 sono il bottino dagli undici metri. Crediamo sia superfluo sottolineare chi sia il capocannoniere, con 9 reti, nelle azioni derivanti da calcio piazzato anche nello scorso campionato…

Mirko Bussi