Approfondimenti 01/10/2009 15:12

FRANCESCO GIRO: chi è?

Ex consigliere regionale di Forza Italia, eletto nel 2006 alla Camera dei deputati (dove nello stesso anno viene nominato da Berlusconi anche coordinatore regionale del Lazio e commissario per la à di Roma), Giro divenne "famoso" per un video girato e successivamente inviato al , nel 2007, contenente immagini di ragazzi che si drogavano in strada, davanti alla sua abitazione capitolina, a Trastevere.

Negli ultimi giorni il nome dell'onorevole Giro è balzato nuovamente agli onori della cronaca nazionale per i suoi ripetuti interventi in merito al progetto del nuovo stadio dell'As Roma, il 'Franco Sensi', presentato dalla società giallorossa nella giornata di martedì.

Lunedì, alla vigilia della presentazione del nuovo 'Franco Sensi', l'onorevole Giro aveva dichiarato in una nota: "Sulla realizzazione del non c'è né da parte mia né del Ministero alcun pregiudizio, ma abbiamo il preciso dovere dettato dalla Costituzione e dalle leggi in vigore di verificare il progetto nel dettaglio e di valutarne l'impatto sul paesaggio. Per questo motivo ci è sembrata una bizzarria convocare una conferenza stampa con i giornalisti per lanciare il progetto il giorno prima della riunione del tavolo interistituzionale fra Comune di Roma e Ministero, quando valuteremo insieme le carte. Senza questo passaggio il progetto non può andare avanti, lo dico da sottosegretario ai beni culturali, e da uomo politico di Roma aggiungo che vorrei capire bene come stanno le cose. Non vorrei che dietro la costruzione di un nuovo stadio di calcio si celassero propositi speculativi".

Le perole che più hanno fatto discutere, però, Giro le ha pronunciate martedì, alla vigilia della conferenza stampa convocata dall'As Roma: «Se bisogna fare uno stadio solo per dare lo stipendio a non si farà, tutte le iniziative si possono fare, ma bisogna condividerle».

Di ieri, poi, sono altre dichiarazioni dello stesso Giro. La prima alla vigilia del tavolo tecnico interistituzionale tra il Comune di Roma ed il Ministero dei beni culturali finalizzato ad analizzare il progetto del nuovo 'Franco Sensi' presentato il giorno precedente dall'As Roma: «Serietà e rispetto per la squadra e la società dalle antiche tradizioni». Il secondo intervento, sempre ieri, a margine del tavolo tecnico sopracitato, con il quale Giro, non celando un certo stupore, ha rivelato che «i progetti non sono noti neppure al Comune di Roma e alla Regione Lazio e ciò dimostra che l'iter amministrativo non può ancora partire».

Infine, è di stamane il suo intervento a Centro Suono Sport, in occasione del quale l'onorevole Giro ha voluto lanciare un messaggio ai tifosi della Roma: «Non fatevi fregare. C'è dietro una speculazione edilizia importante, affinché non lo sia bisogna vedere i progetti, e il progetto non esiste, non c'è una sola carta. Ad ora non esiste nessun progetto. Io parlo come sottosegretario, come uomo politico vorrei sapere chi paga, pretendo che non vengano strumentalizzati i tifosi della As Roma. Io non sono contro lo stadio, sono contro le speculazioni edilizie. Non è una questione legata alla Lazio oppure alla Roma, qui bisogna essere chiari. Alemanno e Marrazzo hanno dichiarato che non esiste nessun progetto, che non ne sanno nulla, che non ne vogliono sapere, che non sono interessati. Quindi si è alzato un polverone su nulla. Liberate i tifosi della Roma da questi condizionamenti, non spostate la loro buona fede, sono state spese tante belle parole ma non si capisce nulla». Giro ha concluso il suo intervento con un attacco alla società giallorossa («Si poteva fare una conferenza stampa ad ottobre più seria e più organizzata») e ad Alemanno e Marrazzo («Se è vero che non ci sono le carte, sono state persone sprovvedute, altrimenti non si va ad una conferenza stampa così, avrebbero dovuto certificare qualcosa, sono andati come testimonial, sarebbero dovuti andare come ospiti. Il delegato dello sport non è andato poiché non sapeva di cosa si trattasse visto che non gli è arrivato nulla, non aveva prontezza di cosa si presentasse»).

 

Tommaso Veneri