Approfondimenti 07/05/2009 20:21

Povera Roma nostra...

Povera Roma nostra, senza una società. “Non vedo nessuno accanto a me” aveva dichiarato Spalletti dopo la partita contro il Chievo. E infatti non c'è nessuno. C'è soltanto una grande crisi. Una crisi nella quale il Presidente Rosella Sensi ne è pienamente travolta. Dov'era quando scoppiò il caso Panucci? Dov'era quando la Roma veniva scippata senza ritegno a Milano? Confusione. Assenza. Poi l'apparizione dopo i quattro schiaffi presi contro la . Tutti in ritiro. Anzi no. "L'impegno c'è e ci sarà per sempre. Il ritiro non serve" sentenziano e . Allora tutti liberi. Ancora più confusione. Spalletti in mezzo ai due fuochi: da una parte i calciatori, da una parte la dirigenza. Lui nel grande mezzo. Ovvero nel vuoto. Da cui cerca di uscirne. Come? Chiacchierando per circa venti minuti sul campo di allenamento con “a favore di telecamera”. Proprio a smentire le malelingue che parlavano di un rapporto logoro tra i due. Che si saranno detti? Forse la nascita di un patto, di un'alleanza? Di sicuro è la prima immagine di umanità nell'ambiente giallorosso dell'anno. Se ne sentiva il bisogno.

Questo però accade mentre 30 chilometri più a nord, a Via delle Cave Aureliane, il Presidente continua ad affogare nella propria timidezza, rinchiusa in se stessa. Ama la Roma più di ogni altra cosa, ma non riesce più a vivere nel proprio ambiente. E' smarrita. Scrive lettere senza apparire, si nega al confronto, smentisce ogni cosa anche quando c'è nulla da smentire (Angelini mica aveva parlato di un contatto con Vill Pacelli, ma con istituti di credito...). E non dice il vero. I soldi si sono chiesti ai tifosi/piccoli azionisti. Eccome. Per la ricapitalizzazione, "per tornare a volare", come diceva lo slogan. Lei però sembra ormai aver chiuso le ali. Ora siamo soli e sperduti. Povera Roma nostra.

VN