Approfondimenti 24/03/2009 10:20
Inchiesta LAROMA24.IT: il mancato "riposo" dei campi, problema numero uno

E bene dirlo subito. La condizioni meteorologiche viste a Roma e dintorni nella stagione invernale sono state quanto di più unico si sia mai visto. Un dato su tutti: la pioggia caduta in 6 settimane ha eguagliato quella attesa in sei mesi. Dal 28 ottobre al 15 dicembre, in solo 45 giorni sono caduti 400,7 mm, pari al 43 % della precipitazione media annua. Abbiamo ancora vivide negli occhi le immagini delleccezionale piena del Tevere in dicembre, la più intensa degli ultimi 50 anni (14 metri di altezza a Roma con rischio, scampato per un pelo, di esondazione). Il 17 dicembre scorso anche il Centro Sportivo della Roma subì un allagamento, che paralizzò per un paio di giorni tutte le attività (QUI LE FOTO)
E chiaro che in queste condizioni, i campi di allenamento hanno subito danni pressoché irreparabili a stagione in corso. E non risolvibile con il semplice alternarsi degli uomini di Spalletti tra campo B e campo C. Ma è altrettanto vero che nella realizzazione e nella cura di un campo, nulla deve essere lasciato al caso: lattenzione ai vari step e ai particolari fa la differenza.
Innanzitutto, bisogna partire dal presupposto che, oltre alle carenze nutrizionali, il deterioramento del manto verde è causato essenzialmente da una fruizione troppo intensa, in quanto la stagione calcistica (e i relativi allenamenti) non ha interruzione nell'arco dell'anno, anche in condizioni climatiche avverse.
E quello che conferma anche la ditta TRAINI (vedere www.stadi.it), titolare della gestione e manutenzione di molti stadi professionistici di società professionistiche del Centro Italia (tra presente e passato annoverano tra le altre Ascoli e Pescara). Alla domanda quale fattore, tra le condizioni meteo avverse e l iper-intensità nellutilizzo dei campi, fosse un deterrente maggiore nella cura dei campi, ci risponde così. Senza dubbio il mancato riposo. Lassenza di attività è una necessità per il terreno. Faccio un esempio: se uno fa una trasemina, più o meno invasiva, a fine campionato e poi dopo un mese ci si allena di nuovo, il lavoro è stato pressoché inutile. La manutenzione ha bisogno di una serie di operazioni, che variano da metodo scelto e tipo di campo, ma soprattutto di rispetto delle tempistiche tra i vari passaggi.
Quindi, se non fosse chiaro, assume rilevanza assoluta il periodo di riposo del tappeto verde, che giunge stressato dal lungo periodo di sfruttamento. Questo, evidentemente, è quello che è mancato a Trigoria e ai suoi campi. Sono quasi tre anni che las Roma si allena su questi terreni, avendo effettuato per due stagioni di fila il ritiro estivo.
In questo modo, sono messe a dura prova, e a rischio di riuscita, tutte le principali operazioni che si dovrebbero svolgere nel periodo di riposo: la concimazione, la foratura, il top-dressing, la trasemina (che possono essere integrate o sostituite da altre operazioni agronomiche di tipo straordinario).
Un discorso raramente evidenziato è che andrebbero fatti maggiori investimenti sui campi di allenamento rispetto a quelli utilizzati esclusivamente per le partite domenicali. Ma la realtà è unaltra e questo non accade. Anzi è lesatto opposto. Ed è uno dei motivi per cui i campi dallenamento si ritrovano quasi sempre in condizioni precarie.
Vediamo nel dettaglio le varie operazioni da compiere. La prima è la concimazione (quella azotata è a pronto effetto), che ha lo scopo di dare una sferzata alla pianta che si trova nel periodo di più intensa crescita. E' in questo periodo (cioè fine stagione calcistica, quindi indicativamente a maggio) che le condizioni climatiche sono particolarmente favorevoli.
Quindi dopo circa tre settimane, la foratura. Un'operazione meccanica che consiste nel creare dei fori nel terreno con l'ausilio di apposite macchine, avente lo scopo di diminuire gli effetti nefasti che il compattamento, causato dal calpestio dei giocatori, produce sulla pianta. Inoltre la foratura migliora gli scambi gassosi tra suolo e atmosfera, incrementa la circolazione dell'acqua a livello profondo, diminuisce la formazione di ristagni idrici superficiali. Può raggiungere profondità variabili da 5 cm a 40 cm, a seconda del tipo di compattamento che affligge il campo da gioco.
Dopo la bucatura segue il top-dessing o sabbiatura, che consiste nella distribuzione di sabbia sull'intera superficie del campo al fine di riempire i fori creatisi con la bucatura e di contrastare la formazione del feltro (lo strato di erba morta che tende ad accumularsi a livello del terreno).
In ultima istanza, bisogna valutare se sia necessaria una trasemina sullintera superficie o su una determinata zona particolarmente usurata. Sarebbe preferibile effettuare la trasemina sull'intera superficie del campo in modo da contrastare la nascita delle infestanti negli interspazi lasciati liberi dalle operazioni di bucatura nonché a migliorare l'aspetto estetico.
Dopo la semina diventa importantissima l'irrigazione, che deve essere costante (poiché un disseccamento può risultare fatale per il seme in fase di germinazione), ma leggera. Mentre il taglio del prato dopo la semina dovrà essere mantenuto basso (tra i 25 e 35 mm), al fine di limitare la competizione per l'aria e la luce tra il tappeto erboso esistente e le nuove piantine.
Costi di manutenzione? Molto variabili. Da 30.000-40.000 euro a 100.000-150.000 euro all'anno. Quando poi si deve rifare la rinzollatura il costo della stessa è dell'ordine dei 150.000-200.000 euro.
Per fare tutto questo, probabilmente non sarà necessario Paul Burgess. Che non è né un trequartista dai piedi buoni, né un laterale scattante. E colui che ha vinto per cinque volte il Barclays Premier League Groundsman of Season (ossia il giardiniere principe della Premier) e che a suon di milioni il Real Madrid di Juande Ramos ha strappato allArsenal. Ma dora in poi, sistemi e metodologie di manutenzione dei campi dovranno essere presi in primaria considerazione, se non si vuole rischiare di cadere nello stesso errore. E in questottica, la scelta di svolgere il ritiro estivo prossimo lontano da Trigoria, va salutata come un primo passo in questo senso. Altra nota positiva, l'arrivo a Trigoria, la scorsa settimana, di nuove macchine tagliaerba per la manutenzione dei campi da gioco: altro segno evidente che dopo la fine del campionato saranno effettuati interventi di rilievo per per far sì che alla ripresa dellattività agonistica i giocatori giallorossi possano allenarsi nelle migliori conizoni.