Approfondimenti 06/03/2009 14:13

Dopo la Mostra dell’UTR, una sola richiesta: UN MUSEO DELLA ROMA (VIDEO)

La mostra, allestita in 26 box all’interno dell’ex Mattatoio di Testaccio, a due passi dal campo dove nacque e giocò la prima Roma, ebbe un enorme successo sia mediatico sia come presenze di pubblico.

Testaccio, da subito, fu indicato come il luogo deputato per realizzare una “permanente”. Le istituzioni, a cominciare dall’allora sindaco Walter Weltroni, diedero il placet alla soluzione più scontata: il museo della Roma dovrà sorgere nella culla dei romanisti e cioè Testaccio. Ma ora, complice l’ipotetica progettazione e costruzione del nuovo stadio, sembrerebbe ormai scontata un'altra destinazione.

Comune, Fondazione Roma 1927 e Vilau (la società spagnola che sta realizzando il progetto): sono i protagonisti della nascita della soluzione "alternativa" del museo intitolato a Franco Sensi. Anzi per dirla tutta, della soluzione "istituzionale, che ha preso il sopravvento in questi primi mesi del 2009 e nell’incontro di lunedì in Campidoglio, cui hanno partecipato per la Roma il marito di Rosella Sensi Marco Staffoli, Vito Scala e Cristina Mazzoleni, il Comune ha confermato che ormai si attende solo la delibera della Giunta per la concessione di una palazzina di circa 1.000 metri quadrati al Circo Massimo.

E' un sogno che si realizza. Ad immaginare un museo tutto dedicato alla società di Trigoria fu, per primo, Dino Viola. L´idea venne poi ripresa da Franco Sensi. E oggi, a concretizzare il tutto, la figlia del presidente. Con il complice sostegno del primo promotore dell´idea, . Il capitano della Roma aveva proposto la creazione di una fondazione onlus per sviluppare il progetto del Museo da collegare, con l´aiuto dei tifosi, ad iniziative benefiche. E la prima a partecipare era stata proprio la figlia del patron, che ha aderito a titolo personale, costituendo con nel dicembre 2007 la Fondazione Roma 1927. Dopo Manchester, Liverpool, Real Madrid e , solo per citare i più famosi club europei, anche la "Magica" avrà il proprio luogo di "culto", ma non nel suo stadio come nei casi citati. E ciò molto probabilmente è dovuto all'ipotesi, confermata anch'essa nei giorni scorsi dal SIndaco Alemanno, della costruzione di un in una zona decentralizzata. L’area per la costruzione dell'impianto sarebbe infatti stata individuata in un terreno di circa cento ettari sulla Roma-­Fiumicino. Il progetto, tra l'altro, fa fatica a decollare. Il vincolo che intende por­re il Comune per la realizzazione di abitazioni destinate ad edilizia popolare intorno all’area (indispensabile per giustificare la costruzione di strade, metro di superficie e altri servizi) rappresenta un deterrente per qualsiasi imprenditore disposto ad af­fiancare la Roma nell'investimento e che, naturalmente, sarebbe interessato all’edilizia residenziale. Sta di fatto che un museo dislocato fuori à perderebbe una grossa fetta di visitatori e di profitti: secondo le stime fatte dalle societa' che si stanno occupando del progetto, il Museo potrebbe garantire cifre annue da 2-3 milioni di euro.