Approfondimenti 07/02/2009 20:28

GENOA: come gioca la squadra di Gasperini


Il tecnico piemontese, cresciuto alla scuola e capace di sfiorare i play off in B con il Crotone, ha riportato in voga quel 3-4-3 che fece la fortuna di Zaccheroni con l'Udinese. Tre difensori centrali, due terzini avanzati sulla linea dei centrocampisti pronti a trasformare il modulo in un 5-2-3 (all'occorrenza anche 5-4-1) quando la squadra subisce l'iniziativa avversaria, due centrali di centrocampo, uno che garantisce corsa, l'altro fosforo, e un tridente con una prima punta e due esterni in appoggio. La rosa in mano a Gasperini quest'anno è di assoluta qualità, ricca di giocatori perfettamente in grado di adattarsi ai dettami tattici dell'allenatore, che ha visto soddisfatte più o meno tutte le richieste estive dal generoso presidente . Confermato tra i pali il brasiliano Rubinho, autentica rivelazione della passata stagione e quest'anno confermatosi su livelli più che buoni, la linea difensiva si è rinnovata con gli inserimenti di Ferrari, Biava, Bocchetti e Papastathopoulos, ai quali va aggiunto Criscito, di nuovo in prestito a Genova, dove sembra aver trovato la dimensione giusta. Contro la Roma, fuori ancora Modesto, spazio sulla sinistra per l'ex juventino avanzato a centrocampo con Juric, Thiago Motta (in dubbio per qualche acciacco fisico) e Mesto, che dovrebbe vincere il ballottaggio sulla destra con Marco Rossi. Davanti spazio alla nuova scoperta rossoblu, il serbo
, un anno anonimo a Palermo e mezza stagione da riserva a Genova ma autentica arma segreta in questo scorcio di campionato con tanto di verve realizzativa ritrovata. L'ex mallorchino abbina rapidità e senso del gol oltre ad essere uno degli specialisti su calcio piazzato mentre sulla fascia opposta agirà Sculli, ex promessa dell'under 21 che all'ombra della lanterna e nel nuovo ruolo che Gasperini gli ha ritagliato, sembra aver ritrovato gli spunti del primo scorcio di stagione a Modena, quando con i canarini siglò proprio la rete decisiva all'Olimpico. Braccio armato del tridente sarà, salvo nuovi attacchi febbrili, l'argentino Milito. Perso Borriello, che il Milan ha riportato a casa senza troppa fortuna, il presidente ha deciso di far tornare il figliol prodigo, costretto a lasciare il club dopo la retrocessione in C e rapidamente inserito alla perfezione negli schemi e nella nuova categoria. Attaccante completo, il "Principe" possiede tutte le caratteristiche del bomber di razza: tecnica, colpo di testa, senso della posizione e un innato fiuto del gol che lo hanno portato a segnare oltre cento gol in carriera, con una media che supera lo 0,5 reti a partita con la sola maglia rossoblu. Nononstante le 14 reti messe a segno da Milito, è decisamente claudicante il cammino esterno del che, lontano da Marassi, ha collezionato appena 3 successi (di cui uno nel derby), perdendo tre scontri diretti per l'Europa contro
, Palermo e . Abbondantemente favorevoli ai giallorossi i precedenti all'Olimpico, con 28 vittorie romaniste a fronte degli appena 8 vittorie genoane, l'ultima dieci anni fa, dopo un digiuno durato quasi quaranta anni.