Approfondimenti 19/03/2019 20:11
Debolezza romanista: terz'ultima per contrasti vinti a partita. Peggio solo Sassuolo e Empoli
LAROMA24.IT - Nei momenti più complicati e bui, ci si rivolge alle sacre scritture del calcio. Quelle che prima di ogni architettura tattica o strategica, ti impone di attingere a dedizione, impegno e quant'altro produca sudore e dunque una prova tangibile della tua esistenza. Cambiare allenatore, per quanto necessario, ha dimostrato, se ce ne fosse bisogno, che è il vuoto preoccupante che alberga nelle anime romaniste a permettere agli altri di rigonfiarsi. Così gol, tre in due partite con Empoli e Spal, quindi con Caputo e Petagna come bocche da fuoco, sono piovuti anche col più democratico Ranieri. Tantomeno non era l'incerto ondulare tra 4-3-3 e 4-2-3-1, con derive di 3-5-2, ad attanagliare la Roma al di sotto delle zone illuminate dall'accesso alla Champions League.
Per questo, più di gol fatti o subiti, movimenti difensivi, transizioni o quant'altro, a dar voce alla sensazione di vuoto che tralascia sul campo la truppa giallorossa ("non siamo squadra", il commento di Ranieri dopo la Spal), c'è il dato relativo ai contrasti. L'elogio alla voglia di emergere, sopraffare l'avversario: il duello in un contrasto. Qui la Roma è da retrocessione: con 14,3 contrasti a partita, solo Sassuolo ed Empoli, infatti, ne portano a casa di meno. Certo, il dato ha fondamenta tattiche alla base: l'atteggiamento senza palla della squadra giallorossa, con una prima pressione medio-alta, induceva a recuperare il pallone in modo indiretto, dunque intercettando un passaggio ad esempio, piuttosto che a strappar via l'oggetto desiderato tramite contrasto. Sul dato dei passaggi intercettati ogni 90', infatti, la Roma ritrova dignità con un 6° posto che la mette dietro a Chievo Verona, Atalanta, Genoa, Lazio e Fiorentina. Tuttavia, anche squadre come Sampdoria, Juventus, Genoa ultimamente, e Napoli, che generalmente portano una pressione mediamente alta, hanno dati nettamente migliori in materia di contrasti. Dimostrando un desiderio di lotta di tutt'altro spessore rispetto a quello romanista, che troppo spesso s'immalinconisce su sé piuttosto che reagire. E i contrasti, se non li vinci, "'un si vincan le partite", come recitava in uno degli sfoghi più celebri, alla storia come "il tacco e la punta", quello che, per un periodo, fu il più famoso toscano a Roma.
MB
La classifica dei contrasti vinti a partita:
Bologna 18,2
Udinese 18
Genoa 17,9
Lazio 17,8
Sampdoria 17,4
Chievo 17,1
Milan 17
Torino 17
Inter 16,3
Cagliari 16
Juventus 15,6
Napoli 15,6
Spal 15,6
Fiorentina 15,6
Atalanta 15,6
Parma 15,1
Frosinone 14,4
Roma 14,3
Empoli 13,9
Sassuolo 13,5