Approfondimenti 15/04/2015 18:50

Pallotta e i fucking idiots, due anni vissuti pericolosamente: tutti i contrasti presidente-tifosi

Pallotta

LAROMA24.IT - Il botta e risposta serrato di questi giorni sta facendo affiorare un rapporto spesso teso, non privo di incomprensioni e, per certi versi, inconciliabile per natura.  Pallotta e parte della tifoseria della Roma non si amano e dopo l'ormai famigerato 'fucking idiots' i nervi sono a fior di pelle.

I fatti sono ormai storia arcinota. In prima e durante appaiono degli striscioni che prendono di petto la condotta della mamma di Ciro Esposito, il tifoso napoletano ucciso prima della finale di Coppa Italia della scorsa stagione a Roma. Da lì polverone di polemiche.  A stretto giro di posta Pallotta ha preso posizione (per molti troppo morbida): "La morte di Ciro, come di tutte le morti assurde del calcio, sono una sconfitta per tutta la società civile". Non è andata giù ad una consistente frangia della tifoseria non solo l'epiteto (fucking idiots, per l'appunto, proferito a 48 ore dai fatti e dopo il suddetto comunicato) rivolto a chi ha mostrato gli striscioni, ma soprattutto la mancata richiesta di ricorso, dopo la disposizione del Giudice Sportivo, che ha squalificato l'intera per un turno.

Striscioni contro il presidente sono apparsi un paio di giorni fa a Trigoria ("This fucking idiot gonna pay you mother Fucker!") e nel settore ospiti di Torino ("Idiots")

E' di ieri un comunicato della Curva Nord giallorossa fermo e irremovibile (che chiosava con un "Meglio essere fucking idiots, piuttosto che fucked idiots") e di oggi una breve replica del numero 1 di Trigoria: "Continuerò a lottare contro i pochi che stanno danneggiando la grande maggioranza".

Ma se andiamo a ricercare nel recente passato troviamo più di un punto di contrasto tra Mr. Pallotta e una fetta del tifo romanista.

22 maggio 2013 - Si parte con la madre di tutte le contestazioni. Quella per il nuovo logo lanciato dall'As Roma 4 giorni prima del nefasto derby di coppa Italia. 'No al nuovo stemma' è divenuto ben presto più che uno slogan, un mantra che è stato riproposto anche in periodi in cui i risultati calcistici erano più che soddisfacenti. Ad alcuni sostenitori romanisti non è andata proprio giù la rivisitazione di un pezzo di storia e tradizione.

All'indomani della presentazione del restyling dello stemma, Pallotta presenziò un'iniziativa al Roma Store di Piazza Colonna. Al suo arrivo un tifoso gli espresse tutto il suo sdegno: "Questo stemma è una m..., sembra quello tarocco delle bancarelle. Ridateci il nostro vero stemma" (VIDEO). Pallotta risponde poi ai cronisti: "Quando si cambia c’è sempre qualcuno a cui non piace. Abbiamo puntato su un brand globale con la parola Roma, visto che ASR non risultava molto chiaro nel mondo".

Sempre nella stessa giornata, di mattina, il presidente è stato protagonista di un incontro con Papa Bergoglio (con lui capitan e l'allenatore Andreazzoli). A far storcere il naso a parecchi tifosi era stato il fatto che Pallotta aveva donato al Santo Padre la maglia dei Boston Celtics. Gesto non apprezzato (eufemismo) e messo alla berlina dal presidente biancoceleste Lotito (anche lui presente all'evento), tanto che lo stesso disse: "Allora io potevo portare quella della Salernitana”.

9 luglio 2013 - Contestazione per tutti al rientro dalle vacanze per il primo giorno di scuola. Giocatori e dirigenti nel mirino. Ma anche James Pallotta accolto con uno striscione inequivocabile: "Pallotta prestanome".

17 agosto 2013 - Altro scempio agli occhi di parecchi supporters è stato considerato il prestito dei campi di Trigoria agli odiati rivali della per preparare la finale di Supercoppa italiana. Questo proprio in concomitanza con il quinto anniversario della morte di Franco Sensi. Apriti cielo.

11 maggio 2014 - All'indomani di Roma- non è passato inosservato il silenzio della e alcuni striscioni discutibili. Nel primo tempo della gara contro la , inoltre, parte della tifoseria è rimasta in silenzio per 30 minuti e ha intonato cori solo contro i napoletani e le forze dell'ordine. Due striscioni esposti: uno di solidarietà per , l'ultrà arrestato con l'accusa di tentato omicidio ("Forza Daniele") e l'altro contro i napoletani ("Napoletano infame") .Per tutta risposta il giorno seguente il presidente dirama la seguente nota: "‎Vogliamo ringraziare i tifosi che sono stati al nostro fianco oggi. Ci dispiace, invece, che altri abbiano deciso di non supportare la squadra. Ci saremmo attesi che nel corso di questa grande stagione tutti i tifosi volessero onorare gli sforzi e i traguardi dei nostri giocatori e della Società. I tifosi dovrebbero sostenere la squadra piuttosto che altri interessi. Ci auguriamo di continuare a costruire una grande Roma e invitiamo tutti ad unirsi a noi" . Soprattutto il passaggio relativo agli 'altri interessi' non convince molti, dal momento che anche il consorzio americano (come chiunque faccia bussiness) ha a cuore degli interessi.

7 ottobre 2014 - E' la partita delle polemiche arbitrali per antonomasia. E -Roma di questa stagione conferma in piena regola le aspettative. Altamente insufficiente l'arbitraggio di Rocchi (protagonista in tutte e 3 le segnature bianconere). , cacciato per il gesto del violino dall'arbitro nel primo tempo, dichiara fine gara: "È interessante vedere che qui a Torino le aree di rigore le fanno grandi 17 metri.. Siamo nel ventunesimo secolo, credo sia l'ora di ricorrere all'aiuto tecnologico in campo per l'arbitro: con i mezzi che ci sono, i centimetri sui rigori si vedono perfettamente. Sugli episodi decide l'arbitro, ma stasera ha deciso sempre in un senso". Gli fa eco capitan : "C'è tanto rammarico, gli episodi hanno condizionato la partita  Alla Roma oggi mancano i tre punti. Finché ci sarà la arriveremo sempre secondi, questo l'ho detto e lo dirò sempre, perché la dovrebbe fare un campionato a parte".

Ma il giorno dopo ci pensa sempre mr. President a riportare la calma (eufemismo): "Dovremmo fare tutti un respiro profondo e calmarci un po’. Il calcio è un gioco che va a mille all’ora e a volte emergono errori e controversie: questo è un discorso valido per tutti. In fondo siamo due grandi squadre e ci avviamo verso una rivalità che durerà a lungo: questo non può che essere un bene per il calcio italiano. Saremo sempre orgogliosi della nostra squadra. Amiamo il nostro spirito. Torneremo presto e lotteremo sempre per arrivare in alto. Cominciate ad abituarvi. Forza Roma!"

A molti, anche qui, è sembrato che il mago degli hedge fund non fosse ben sintonizzato con l'umore e lo stato d'animo di ambiente, tifoseria, ma anche staff e giocatori.

24 febbraio 2015 - "Abbiamo perso qualche partita? Allora perché siete così dispiaciuti? E' un problema che hanno creato i media, sono loro a crearlo. I tifosi non mi dicono queste stupidaggini... A vedere un problema sono pochi supporter che forse tifosi non lo sono neanche. La maggior parte delle persone non la pensa così, ne ho incontrate trenta a Milano e per loro era tutto a posto". Queste le parole del numero 1, che  insieme a Mauro e Italo Zanzi, aveva partecipato a Milano a un evento organizzato dalla AmCha, camera di commercio americana. Anche qui, a far discutere è il concetto di 'essere tifoso': da molti non viene condiviso il fatto che chi contesta l'andamento mediocre della squadra sia definito non tifoso della Roma.

Il resto è storia di questi giorni. Anzi di questa mattina. Dalla Gazzetta dello Sport di oggi: "Gli ultrà della Nord – di concerto con quelli della Sud – attaccano a testa bassa James Pallotta, invitando «i veri tifosi giallorossi» a non andare domenica allo stadio in segno di solidarietà con i supporter della ".

 MDR