La penna degli Altri 21/10/2018 19:13

Quello che non si può accettare: una squadra che ha paura del buio

Roma vs Spal - Serie A 2018/2019

IL ROMANISTA (T. CAGNUCCI) - Il sapore della ricaduta, l'inaccettabile sapore della ricaduta, l'inaccettabile ricaduta. Forse il primo errore è stato non capire che tra tutte le sei partite che la Roma avrebbe dovuto giocare da ieri fino alla prossima sosta la più importante era proprio questa: ora visto quanto fa male e come stiamo forse si capisce. (...). Questa Roma c'ha ancora paura del buio. Dell'orco cattivo che è un rigorino contro la Spal che ti fa sparire dal campo inghiottendoti in paure infantili. (...) Gli scricchiolii del secondo tempo di Empoli potevano ancora leggersi come stanchezza, cinismo e cazzate varie, invece erano scricchiolii di un solaio vuoto, di una casa che ancora non sta in piedi: la Roma oggi è più simile a quella di , Chievo eccetera che a quella del derby. Banco di prova fallitissimo in maniera rovinosa. Solaio da ricostruire. E non è tanto l'approccio, è quello sparire, quello squagliarsi così purtroppo puntuale, quel dileguarsi languido, il diventare clamorosamente inconsistenti alla prima minima contrarietà che non si può accettare. La Roma non sa controsterzare in corsa, riesce a reagire solo quando le cose sono andate veramente male, così come dopo , ma nel durante, quando le cose accadono, se non vanno come sperava diventa inerte, succube, irritante, capricciosa, lamentosa, triste, sconfitta. (...)

La paura di non farcela, di salire sul banco degli imputati, di venire additati (dicono sia quella la paura della Roma) non poteva esserci, oltre al fatto che da un punto di vista professionale non deve esserci mai visto che la devi combattere per contratto. E il peggio è che forse sarebbe stato meglio rispetto al pensiero - tristemente fondato - di una squadra che dopo 4 partite andate bene si è sentita adagiata, che ne so soddisfatta (!) o persino sazia(!?!?!?!). È questo che è inaccettabile all'unica vera anima che ha - da sempre - la Roma, l'unica che può dirsi ferita: quella dei suoi tifosi. (...). Perché se solo voi sapeste quanto uno ce tiene, quanto uno ce spera, quanto uno ce soffre anche per un Cremonese-Roma, giochereste non solo tutta una partita, ma ogni pallone come quel Roma-.

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