Liverpool, 34 anni dopo. A leggere le cronache, gli inglesi esaltati già pensano a piazzare maxischermi in città per chi non potrà essere a Roma. Perché tutto vada bene, ora bisogna solo trovare un cantautore inglese che organizzi una festa-concerto con un brano sull’esame di maturità.

Ma a Trigoria non si sono davvero resi conto di cosa sia successo.

Anche quel duro di Nainggolan lo confessa: «Salah non si aspettava che avremmo eliminato il Barcellona, quasi non ci credeva. E a essere sincero, nemmeno io». Bisognerà convincerlo, visto che contro la Spal ha giocato come se non avesse una semifinale tre giorni dopo.

Dopo la Spal, è quasi un festival del mutismo. Passa De Rossi, gli chiedi del Liverpool e lui: «Eh...». Strootman si trincera dietro un sorriso. Dzeko accetta un «li ho sentiti», riferito ai cori dei tifosi che gli chiedevano di portarli in finale. E poi Florenzi: «Liverpool? Eh. Eh, eh, eh. Piripippi!».

Certo questa semifinale sta tirando fuori lati ignoti di chiunque. Persino di Pallotta: «Non sono andato a Barcellona, ma sono andato alla gara di ritorno a Roma, quindi non so se andare a vedere la partita di Liverpool, devo seguire la mia lista di superstizioni». E quindi l’uomo di Boston s’è riscoperto paisà.