La penna degli Altri 30/04/2018 13:54

La rete dei bar contro gli hooligan: tremila negozi pronti a dare l’allarme

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Tremila tra bar e ristoranti pronti a segnalare emergenze: facinorosi, venditori abusivi d’alcolici, insomma tutto quello che può trasformare Roma-Liverpool in un incubo per la città. «L’ordinanza da sola non basta se non è accompagnata da un presidio sul territorio. Serve un progetto di sicurezza percepita per romani, turisti e anche tifosi del Liverpool. Mi sentirei tranquillo se domani e mercoledì vedessi le forze dell’ordine fisse in ogni piazza del centro per scongiurare episodi di violenza». Claudio Pica è il presidente della Fiepet Confesercenti, l’organismo che raggruppa bar, ristoranti, pub, locali di intrattenimento. (...) L’ordinanza antialcol - che è anche antivetro, per scongiurare il più possibile il rischio di lanci di bottiglie - entrerà in vigore alle 19 di domani e lo resterà fino alle 7 di mercoledì. E il piano della prevede dei meeting point per raggruppare il maggior numero di tifosi inglesi in punti prestabiliti della città (largo Corrado Ricci, Campo de’ Fiori e piazzale delle Canestre) in modo da proteggerli da eventuali agguati di teppisti, senza farli andare in giro da soli, per poi caricarli su autobus e scortarli all’Olimpico. «Anche noi siamo pronti, con la nostra rete di tremila associati, con i nostri canali interni, le chat e i gruppi su Whatsapp - annuncia Pica -. Pronti a segnalare la presenza di teppisti e quella di abusivi che vendono birra trascinando carrelli pieni di ghiaccio e bottiglie, di commercianti titolari di mini market che la propongono a un euro-un euro e mezzo. Staremo con gli occhi aperti, incollati alla radio. Anche perché molti commercianti non sono assicurati contro gli atti di vandalismo. Bisogna dare atto a e che molto è stato fatto, ma bisogna anche capire che questo è un momento strategico della stagione turistica: se si subiscono danni gravi è difficile ripartire». Pica si augura anche «da romano che non accada nulla. Perché altrimenti la città avrebbe un danno d’immagine incalcolabile: molti turisti potrebbero annullare le vacanze e allora ci vorrebbero mesi per riprendersi». (...)

(corsera)

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