La penna degli Altri 19/10/2017 13:47

Un lupo a Londra

Chelsea FC v AS Roma - UEFA Champions League

IL TEMPO (T. CARMELLINI) - Una grande Roma, con uno Dzeko formato sfiora l’impresa a Stamford Bridge contro i campioni in carica della Premier League: il Chelsea di Antonio Come. I maestri inglesi si devono piegare alla squadra di che domina la partira, soffre, va sotto, rimonta e sorpassa gli inglesi prima del beffardo 3-3 firmato Hazard che chiude la sfida. Ora, complice anche il clamoroso pareggio dell’Atletico a Baku col Qarabag, la classifica del girone Cdi ha un bell’aspetto per la Roma. Tutto può succedere ancora, è chiaro, ma adesso è un po’ più in discesa: si può fare.

Chi si aspettava il classico match tra una squadra italiana e una inglese è rimasto deluso: o meglio, l’inglese è sembrata per lunghi tratti la Roma, in grado di giocare in velocità e pressare gli avversari nella loro metà campo. Dall’altra parte il Chelsea di che gioca all’italiana, tutti dietro e pronti a ripartire in contropiede. Anche perché l’unico italiano (Zappacosta) veste proprio la maglia dei Blues. Zero italiani nella fila della Roma perché manda in panchina sia che oltre ad e Pellegrini.  Pronti via, davanti a un parterre d’eccezione (in tribuna , Malagò, Vialli, il ct del Belgio Martinez, , e tutto il gotha del calcio) ed e chiaro quale sarà il canovaccio della serata: la Roma sembra averne di più, spinge e corre, ma alla prima papera difensiva (e con la coppia -Juan Iesus sono all'ordine del giorno), incassa l’immeritato gol del vantaggio inglese. Terribile la respinta difensiva di Juan Jesus che rimette la sfera sui piedi di David Luiz: l‘interno destro a giro non dà scampo a che non vede nemmeno partire il pallone. Uno a zero, la Roma è sotto. Ma la squadra di non molla e resta in partita, si rialza e sembra avere le carte in regola per dire la sua. Poi, proprio durante il suo momento migliore, arriva il contropiede inglese nato dall'ennesimo errore di . Qui la Roma conferma il suo momento «no» (dal punto di vista della sfiga, visti legni e infortuni), visto che l’intervento difensivo di serve Hazard tutto solo sulla destra: fa 2-0 e partita che sembrerebbe chiusa. Cosi non è, la Roma resta lì, continua il suo possesso palla forsennato, riprende a spingere: insomma, gioca meglio e giustamente prima dell'intervallo arriva il 2-1 firmato Kolarov.  Personalità, cattiveria, voglia: è uno dei migliori dei suoi.

La ripresa riparte con lo stesso tenore, è sempre la Roma a fare la partita con il Chelsea che adesso accusa il crescendo giallorosso. cambia David Luiz e rimedia un plateale «vaffa», ma il vero danno al tecnico italiano lo fa . Il bomber bosniaco scrive un pagina indelebile della storia romanista, segnando due gol in sei minuti che lanciano la Roma in . Prima inchioda Courtois con un sinistro al volo sullo spiovente di un ancora molto presente: il settore romanista esplode letteralmente non solo per il pari ma per la delizia stilistica. Poi sei minuti dopo inzucca da bomber per l'incredibile vantaggio romanista: 3-2 a Londra ed è tutto vero. Ma l’estasi romanista dura poco, perché qui la squadra di commette un altro errore: stavolta tattico. Si chiude, convinta di aver chiuso la partita. Cosi non è affatto e il Chelsea rientra. Terzo tiro in porta dei padroni di casa e terzo gol: ancora Hazard, ancora una cosa imparabile per l'incolpevole , sempre vigile che esce a resta alta da Stamford nonostante i tre gol incassati. A questo punto, visto lo spavento (ma non solo della Roma), i tre fischi dell’arbitro sloveno Skomina, arrivano come una liberazione per il popoplo romanista che traa la beffa e l’impresa si prende questo punto importantissimo che fa classifica e tanto, ma tanto, morale. Ora tra quindici giorni all’Olimpico la partita di ritorno fa un po’ meno paura: sarà la notte di Halloween... scherzetto o dolcetto? La Roma sogna e prepara per i suoi tifosi un dolce formato stellare.

(continua)

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