La penna degli Altri 18/01/2010 09:22

Toni+Totti. La Roma più bella ritrova una stella. E adesso è terza

Nelle ultime sei trasferte il ha rimediato solo un pareggio a Palermo, segno che qualcosa si è rotto nei meccanismi della banda Gasperini. Il contrario di quel che sta avvenendo nella capitale, dove Ranieri sembra proprio profeta in patria. Ora la Roma è terza, salda dentro la prossima e sabato a Torino, contro la derelitta , può diventarlo ancora di più.

La chiave e Mexes in panchina per tutto il match, Baptista e Menez che entrano al novantesimo, già questo dice molto del momento-Roma. Ranieri si può permettere anche varianti tattiche e sperimentazioni insolite: tutto gli va per il verso giusto. E allora ecco il double face, capace di diventare nel corso della stessa azione un 4-4-2 con il centrocampo a romboe con Vucinic più vicino a Toni. Il fatto nuovo è Perrotta: schierato basso, a fianco di Pizarro o almassimo laterale sinistro del rombo, con Brighi invece alto, alle spalle di Toni. Mossa vincente: Brighi sui piedi di Milanetto lo manda in confusione, Perrotta straripante fa ancora più male venendo da lontano. Molto grazie a un centravanti-pertica come Toni. Si mangerà due gol prima di segnare, di piede sul primo palo e di testa sul secondo, quelli giusti su altrettanti assist di Vucinic.

Ma sembra proprio quello del 2006. Per il ì Lippi una splendida notizia dopo l’eclisse di Amauri. Roma super Quale cura ricostituente abbiano fatto in questi ultimi due mesi Perrotta e Taddei è un piccolo mistero. Tutta la Roma sprizza salute: ne è rivelatore il gol che, dopo altre due occasioni fallite, sblocca il match intorno al quarto d’ora. Partecipano, Pizarro, Juan (sul filo del fuorigioco ma in posizione regolare), Vucinic e Perrotta in un gioco sopraffino di sovrapposizioni e rapidità.

Il paradosso sarà ora quello di trovare spazio a : per Ranieri una dolce complicazione. Per Vucinic, probabilmente, una complicazione e basta. flop Il mercato di gennaio non sta portando benefici a una squadra che deve fare i conti con le assenze di Palladino, Palacio, Kharja, e che presto perde anche Sculli. Suazo è quasi un fantasma e Dainelli, all’esordio al centro di una difesa che Gasperini propone (suicidandosi) a tre, un disastro. Amelia è il migliore, ma 35 reti al passivo (peggio solo il Siena) dicono che il deve rivedere molto del suo assetto, almeno in trasferta. Guardare indietro, più che avanti. In tutti i sensi.

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