In The Box 18/02/2019 17:43

Paratici chi?

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LR24 (AUGUSTO CIARDI) - Sei mesi fa chi si imbatteva in una foto del management juventino riconosceva Andrea Agnelli, Nedved, Marotta, magari la Cinquecento camouflage di Lapo sullo sfondo. E ti chiedeva “ma quel signore ben vestito, con lo sguardo accigliato e la barba appena accennata chi è?”. Se gli rispondevi “si chiama Fabio Paratici”, replicava “chi?”. E il botta e risposta si chiudeva con un approssimativo “un collaboratore di Marotta, una specie di braccio destro”. “Ah, ok!”. Sei mesi dopo il mondo si è capovolto. Marotta è costretto ad andare in tv per ribadire che presto fisserà un appuntamento a Wanda Nara, nel tentativo di mettere una toppa sulla vicenda Icardi; cerca di capire come venire a capo di un’ che lo mette subito a dura prova; sembra distante anni luce dal mondo perfetto che ha vissuto per quasi dieci anni.

Paratici si gode una popolarità mai vissuta. Quasi romanzata. Chi segue con attenzione le vicende calcistiche sa che si tratta di un bravissimo direttore sportivo, mai avvezzo alle copertine. La sua voce fino a sei mesi fa la sentivi soltanto quando, chiamandolo, rispondeva educatamente “mi spiace ma non parlo, senti semmai la società o il Direttore (Marotta)”. Sei mesi dopo, le telecamere inquadrano più lui che Zaniolo e durante Roma-Porto, le sue interviste occupano almeno due pagine di giornale, perché svaria tra campo, aneddoti, retroscena, intuizioni e consigli tattici sull'utilizzo dei calciatori in campo. Ti spiega la vita. Potenza dei media. E delle strategie societarie. Che riscrivono la storia. Stai a vedere che Marotta non ha avuto meriti per il dominio juventino e che il vero segreto fosse proprio lui? Già, perché se la sua presenza in tribuna autorità durante l’ultima partita europea della Roma ruba la scena alla partita stessa, la domanda nasce spontanea: stasera ha vinto la Roma o Paratici ha voluto vedere dal vivo Zaniolo per portarlo a Torino? La seconda che hai detto, se i media ci ricamano. Paratici che porta Cristiano Ronaldo alla . Paratici che viene chiamato continuamente da Jorge Mendes. Paratici che svela il ruolo futuro di Ramsey nella squadra bianconera. Paratici, Paratici, Paratici.

La è sempre stata maestra nel mettere in mostra i suoi calciatori. Quando Matteo Brighi fu riportato a Torino, venne dipinto per due mesi come il nuovo Tardelli. Un’estate a esaltarlo in amichevole e al termine degli allenamenti. Convocato in Nazionale per una partita sotto ferragosto, verrà ceduto poco prima dell’inizio del campionato come parziale contropartita per quello che era il vero obiettivo di mercato: Di Vaio. Più o meno il destino di Caldara. Se ne parlava da mesi quasi come di un mix tra Chiellini, Kohler e Scirea. Salvo poi sbolognarlo al Milan per riportare Bonucci a Torino. Ora tocca a Paratici, il nuovo eroe dei media. A breve quando verrà pubblicata una foto sua accanto a Marotta qualcuno chiederà “chi è quel signore non giovanissimo, calvo e con gli occhiali accanto a Paratici?”. “Si chiama Marotta, deve tutto al Direttore juventino”.
In the box - @augustociardi

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