In The Box 09/10/2018 19:52
Davide e Golia
LR24 (AUGUSTO CIARDI) - Davide è Santon. Chi lo avrebbe mai detto. Riavvolgiamo il nastro. Estate 2017. Inizio estate duemiladiciassette. Poco più di un anno fa. La Roma con una mossa azzeccata (nonostante l’attualità sembra smentirlo spietatamente) mette le mani su un ventiduenne cardine del Feyenoord che si laurea campione in Eredivisie. Arriva Rick Karsdorp per poco più di quindici milioni di euro. Brava Roma, dicono tutti. Non si può obiettare: fisico, corsa, personalità, progressione palla al piede. Se migliora la fase difensiva, la Roma ha trovato la soluzione giusta per la fascia destra.
Stop. Fermiamo il nastro. Se quindici mesi fa qualcuno si fosse alzato dalla sedia per dire “nel 2018 Davide Santon sarà titolare in alternativa a Florenzi, mentre Karsdorp avrà imboccato un tunnel che pare senza uscita, al punto da fare ipotizzare la cessione nella finestra invernale del mercato”, alla risata collettiva di risposta, sarebbe seguita la richiesta di ricovero in un manicomio navale. Poi il delirio lascia spazio alla realtà. Che per Karsdorp pare diventato un incubo. Il Golia dai lineamenti gentili è stato dribblato sulla fascia destra dal Davide che non ti aspetti. Quello che nel derby si merita la fiducia di Di Francesco ripagandola con una prestazione che fa venire in mente Mourinho. Il primo nel calcio dei grandi a credere in lui. Quando appena maggiorenne non si intimidiva in una squadra che annoverava fior di campioni di cui Davide non era soltanto la mascotte.
Misteri del calcio. E finali da riscrivere. Ora è Rick a doversi confrontare con Golia. Che ha le fattezze di una storia incredibile a cui si stenta a credere. Assurdo che Karsdorp non riesca a imporsi. L’allenatore non è impazzito, evidentemente non riesce a riconoscere nell’olandese quel fuoco, giusto però ricordarlo, su cui sono stati scaraventati ettolitri di acqua da un canadair di sfortuna. Due stop, il secondo drammatico, che gli hanno compromesso la prima stagione.
Ma non può finire così. Perché è vero che la Roma ora sulla destra sembra ben coperta con Florenzi e Santon. Ma sarebbe malinconico se il potenziale ottimo colpo di mercato Karsdorp dovesse liquefarsi in un grigio giorno del mercato di gennaio. Non è ammissibile che di lui ci sia traccia nella Roma soltanto per la partita di un anno fa in cui senza che nessuno se ne accorgesse gli saltò un ginocchio, e per la gara giocata neanche interamente a Milano, quando una Roma sciagurata concesse alla squadra di Gattuso un tempo intero e un finale oltre il novantesimo quando, tra l’altro, Karsdorp era già uscito. Per non entrare praticamente più. "Aiutati che il ciel ti aiuta", il disperato appello, le chance per lui si sono ridotte. Ma non sono esaurite. In attesa del pallone deve impugnare la penna per cambiare la trama del libro, cominciando dalle sedute quotidiane di Trigoria, quelle in cui deve convincere il tecnico che nell’estate del duemiladiciassette non siamo stati vittime di un abbaglio collettivo.