Altre 15/03/2018 21:41

Bertini, l'ex calciatore della Roma è affetto da SLA. La figlia: "Rispettate il nostro dramma"

bertini foto tedeschi

Una triste notizia sconvolge il mondo giallorosso e del calcio nazionale. Giovanni Bertini, ex calciatore di Roma, , Catania e Ascoli, da quasi due anni combatte con una forma molto grave di SLA. A svelare le sue gravi condizioni di salute, è stato nel pomeriggio - per espressa volontà della famiglia - l'amico Max Leggeri, speaker di Centro Suono Sport.

L'ex centrale difensivo giallorosso, che il grande pubblico televisivo ha conosciuto e apprezzato per anni nelle vesti di ospite e reale mattatore nel corso della storica trasmissione il "Processo dei Tifosi", dopo aver svolto un iniziale periodo di degenza presso le strutture ospedaliere del  Don Gnocchi e del Santa Lucia, è attualmente ricoverato presso la casa di cura "Anni Azzurri", in zona Cassia.

Personaggio istrionico, vulcanico, mai banale, Giovanni Bertini ha sempre manifestato la sua straordinaria passione per la Roma  e recentemente è stato anche protagonista all'Olimpico di un commovente giro di campo, prima di un match casalingo dei giallorossi.

(foto roberto tedeschi)

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«Sono stata in silenzio da quando nel giugno del 2016 è stata diagnosticata a mio padre la Sla. Ora chiedo di rispettare il dramma che mio padre e la mia famiglia stanno affrontando silenziosamente da quasi due anni». Parla così Benedetta, figlia di Giovanni Bertini «Sono stata in silenzio in questo periodo per due motivi ben precisi - spiega all'ANSA Benedetta, dopo che la notizia è cominciata a circolare su alcune radio locali -. Da figlia perché volevo tutelare mio padre dalla verità su questa terribile malattia, da confronti che inevitabilmente sarebbero stati fatti tra lui e altri ex calciatori colpiti dalla stessa patologia, di cui papà ha seguito addolorato in tv e sui giornali il drammatico decorso. Da giornalista, conoscendo i meccanismi che spesso regolano il mondo dell'informazione, sono stata in silenzio per paura che questa vicenda potesse essere strumentalizzata senza la necessaria sensibilità, dimenticando la tragedia umana che stavamo e che continuiamo a vivere ogni giorno. Per questo invito tutti gli organi di informazione a rispettare il dramma che mio padre e la mia famiglia stanno affrontando silenziosamente da quasi due anni. Ci tengo a sottolineare che qualsiasi iniziativa o campagna in nome e per conto di mio padre e della mia famiglia dovevano e dovranno anche in futuro essere autorizzate da me, così come sarò io e solo io a fornire al momento opportuno qualsiasi aggiornamento sullo stato di salute di mio padre».

(ansa)

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